"Redditi, pensionati a rischio per la manovra"

Stipendi e pensioni in calo a Firenze: la protesta dei cittadini più deboli contro le politiche economiche del governo. Sindacati e personalità politiche uniti per difendere i diritti.

Stipendi e pensioni perdono il loro potere d’acquisto. E ci sono categorie di cittadini più deboli che hanno difficoltà ad arrivare alla fine del mese. È quanto emerso dagli stati generali della Spi Cgil Toscana, con pensionati arrivati ieri mattina a Firenze da tutta la regione. Secondo stime del sindacato, tra il 2021 e il 2023 i redditi da lavoro dipendente sono mediamente cresciuti dell’11%, mentre i profitti sono aumentati di oltre il 25%, in un periodo in cui l’inflazione è stata di oltre il 13%. Per i redditi da lavoro dipendente questa perdita si stima in oltre 33 miliardi, per le pensioni (e altri trasferimenti) in oltre 41 miliardi. Per l’organizzazione all’evento-manifestazione sono arrivate in tutto 2mila persone, tra pensionati e lavoratori. C’erano anche il segretario generale dello Spi Cgil Toscana, Alessio Gramolati, il segretario della Cgil Firenze, Bernardo Marasco, Luana Del Bino Spi Pistoia, Laura Innocenti Spi Grosseto, Marta Donato delegata rsa, Cgil Livorno, Alessandra Pantani delegata Università di Firenze, Flc CGIL Firenze.

E poi ancora Sergio Cofferati, il giornalista Massimo Giannini, la sindaca di Firenze, Sara Funaro, il segretario nazionale Spi Stefano Landini. Nel corso della manifestazione è stato mandato in onda anche il contributo video dell’ex segretario del Pd, Pierluigi Bersani intervistato dall’attrice Daniela Morozzi. "Le politiche economiche e sociali di questo governo stanno riducendo le principali voci di spesa pubblica come la previdenza e la sanità favorendo il ricorso al privato – evidenzia il segretario generale dello Spi Cgil Toscana Alessio Gramolati – la protesta dei pensionati, che non si rassegnano, è una mobilitazione per difendere i diritti di tutti, anche delle giovani generazioni. Noi non manifestiamo contro, manifestiamo ‘per’ e anche lo sciopero generale del 29 novembre che è stato deciso da Cgil e Uil è uno sciopero ‘per". Anche Cofferati ha criticato la manovra del governo: "Le ragioni per protestare sono visibilissime – ha detto – sono gran parte dei contenuti della manovra annunciati, che trascura qualsiasi ipotesi di intervento di stimolo alla crescita dell’economia e interviene con tanti piccoli segmenti negativi sul sistema di protezione e difesa delle famiglie e delle persone a cominciare da quelle più deboli".

Fabrizio Morviducci