Rogari
Tutelare la salute dei cittadini e quindi curare che la qualità dell’aria sia la migliore possibile è compito dell’amministrazione comunale e riflette il dettato costituzionale.
Lo Scudo verde può essere uno strumento allo scopo. Nello specifico, a partire da giugno prossimo la barriera elettronica colpirà i mezzi euro 0 ed euro 1 che già oggi, se fermati, sono sottoposti a sanzione. In pratica, ciò che cambia è solo l’applicazione della norma: oggi largamente evasa e domani ineludibile all’occhio elettronico. È un po’ quello che è accaduto con i limiti di velocità prima e dopo l’introduzione dell’autovelox. Ciò risponde al principio del normare e del reprimere il mancato rispetto della norma.
La regola è giusta a condizione che non si abusi nel colpire il sacrosanto diritto del cittadino alla mobilità. Poi sarebbe equa la tutela dei più deboli con adeguati sussidi dal momento che non credo che un cittadino vada in giro con mezzi vecchi più di trent’anni se non per la mancanza di risorse utili a sostituirlo. Il problema si pone per i passaggi successivi. Infatti, qual è la soglia oltre la quale il mezzo usato non è più inquinante? In astratto per qualsiasi motore termico, anche ibrido, questa soglia non esiste. Fissare il livello di compatibilità per il quale si è preclusi all’accesso allo scudo verde diviene soggettivo ed è ciò che più preoccupa. Su questo versante la mano deve essere leggerissima perché l’equilibrio fra la tutela del bene collettivo e la salvaguardia dei diritti individuali diviene molto labile.
Poi c’è un altro vincolo che incombe in prospettiva più lunga: il pedaggio in entrata nell’area metropolitana per i non residenti, per tutte le fasce di euro. In questo caso la richiesta, ipotizzata, di tre euro giornaliere sarebbe vessatoria e porrebbe subito qualche problema di compatibilità costituzionale, per non dire del gigantismo burocratico dei controlli.
Ne verrebbe condizionato il diritto alla libera mobilità dei cittadini che, comunque, imporrebbe alle amministrazioni comunali interessate di proporre mezzi di mobilità alternativa. Vale il principio che prima si offrono soluzioni alternative e poi si limita e si vieta.