REDAZIONE FIRENZE

Regole covid per bar e ristoranti: niente contante, tavolini solo all'aperto

Le limitazioni al vaglio del Comitato tecnico scientifico in vista delle riaperture: possibile chiusura alle 16

Un ristorante

Firenze, 13 aprile 2021 - Niente contanti, tavolini solo all’aperto, aperture fino alle 16. Sono alcune delle ipotesi al vaglio del Comitato tecnico scientifico per consentire, forse anche dal 20 aprile, le riaperture di bar e ristoranti. Per il ritorno alla normalità, però, si dovrà attendere.

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I pubblici esercizi potranno infatti lavorare sempre seguendo regole molto stringenti. Dovrebbe infatti rimanere l’obbligo di misurazione della temperatura corporea all’ingresso, ma anche quello di prenotazione, in modo da ridurre gli assembramenti. Sempre per ridurre gli incontri conviviali, anche fuori dai locali, resterebbe vietata l’apertura a cena.

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Anzi, l’orario di chiusura per bar e ristoranti non sarebbe nemmeno orientato sulle 18, ma sulle 16, in modo da evitare anche gli aperitivi. Eppure si va verso la bella stagione e le possibilità di consumare in un bel tavolino all’aperto saranno sempre maggiori, garantendo anche un maggiore distanziamento tra le persone.

Secondo le ipotesi che circolano, il governo, su indicazione del cts, potrebbe consentire la riapertura proprio solo ai locali che hanno dei tavoli all’aperto. Una modalità che varrebbe anche per gli spettacoli, che potrebbero ricominciare, ma solo nelle arene.

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Per bar e ristoranti è in vista un’altra novità che fa discutere. I pagamenti dovrebbero infatti avvenire solo in contanti. Secondo gli scienziati, infatti, il coronavirus potrebbe resistere sulle banconote fino a quasi un mese. Ma c’è chi dubita che sia una questione scientifica, quanto piuttosto un modo per ridurre ulteriormente la circolazione dei contanti, anche in funzione antievasione.

Proprio ieri il Comitato tecnico scientifico si è riunito per analizzare alcuni temi sulle attività legate allo spettacolo e al ‘dossier aperture’. Da parte del presidente del Consiglio Mario Draghi sarebbe arrivato l’invito al Cts di prevedere protocolli meno rigidi, sopratutto per i settori più colpiti dalla pandemia.

mo.pi.