EMANUELE BALDI
Cronaca

Renzi alla Leopolda: “Dal Pd solo tasse e multe”. E Saccardi: “Funaro? Non fa nulla”

Firenze, addio a ogni possibile alleanza, inizia la fase della guerra aperta. L’ex premier suona la carica. E la sua candidata attacca quella del centrosinistra: "In dieci anni cos’ha fatto per la città?"

Firenze, 10 marzo 2024 – Dagli ultimi tentativi – fuori tempo massimo – di trovare una sintesi (a dirla tutta più di spartizione preventiva di poltrone di lusso che sui temi amministrativi) alla guerra aperta è passata giusto giusto una notte.

Se venerdì sera, primo atto della Leopolda, a farla da padrona è stata la prudenza comunicativa, figlia della delicatissima trattativa last minute in corso per cercare una sintesi tra Italia Viva e Pd in vista del voto alle comunali di giugno, quella di ieri è stata la giornata in cui Matteo Renzi, tramontata ogni ipotesi di stretta di mano, ha dato il la allo scontro frontale contro il Partito democratico, la sua candidata Sara Funaro e, soprattutto l’ex amico Dario Nardella. Quest’ultimo, stando ai rumors, avrebbe definitivamente chiuso la porta in faccia ai riformisti con il veto sulla poltrona di vicesindaco da concedere in sede di accordo al segretario metropolitano di Iv Francesco Casini.

Il sindaco di Bagno a Ripoli, ’colpevole’ agli occhi del sindaco uscente di aver mollato in corsa il Pd per agganciarsi al treno renziano si dice non sia mai stato troppo amato da Nardella, forse anche per la perfetta sintonia del primo, vedi Viola Park in terra ripolese, con il patron viola Rocco Commisso e con il ds Joe Barone, non certo i migliori amici del Dario furioso. E Casini sarebbe forse figura ingombrante, tanto da oscurare Funaro (ma chi è vicino alla candidata dice invece che questi è anzi figura stimata e non ci sarebbe nessun pregiudizio ma solo la contrarietà a accordarsi prima del voto su un nome specifico).

Avrebbe al limite digerito Nardella il nome dell’ex sottosegretario Gabriele Toccafondi e perfino un assessorato di punta della futura giunta (pare l’urbanistica) che la truppa di Matteo chiedeva, ma sulla seconda poltrona di Palazzo Vecchio non ha mollato di un millimetro.

Quindi? Quindi guerra. L’ex rottamatore ha cominciato subito ai microfoni di Toscana Tv: "Con il Pd è finita perché hanno cambiato posizione rispetto al passato. Il Pd di Firenze è il partito che fa cassa con le multe, a me questa cosa fa uscire di testa. Noi non tassiamo i cittadini. Una cosa è rispettare le regole, altra è tassare la gente".

Renzi torna anche sul restyling dello Franchi dove, ridadisce, "dal 2008 io dico che si fa con i soldi dei privati" perché "i soldi del contribuente vanno sulle scuole, sui parchi, sugli ospedali, sugli impianti sportivi in periferia se serve, sui teatri ma non sullo stadio della Fiorentina".

E poi: "Qui siamo alla Leopolda ci sono tante persone che vogliono partecipare. Cosa vuol dire? Che la gente ha voglia di starci. Questo a Firenze significa scegliere Saccardi, una donna che non fa le multe per fare cassa, che non utilizza i soldi del contribuente per fare lo stadio, una donna che non ha mai consentito che morisse qualcuno di freddo a Firenze o che ci fossero le occupazioni come quella dell’ex Astor. Quindi una persona seria".

Il Pd prende nota e incassa ma quella che può sembrare un atteggiamento remissivo è in realtà figlio di una strategia ben precisa, la stessa adottata dall’annuncio di Sara Funaro candidata nella coalizione di centrosinistra (che vede il Pd in squadra con Sinistra Italiana, Azione, +Europa, Verdi, laburisti di Spini e Volt): non reagire alle provocazioni restando nel perimetro della dialettica politica propostiva. Dietro questa tecnica la regia degli spin doctor dem che ben sanno quanto lo scontro frontale possa portare poco giovamento al Pd in questa fase.

Ciò detto parola a Stefania Saccardi che ieri ha affilato le unghie, probabilmente su input dell’ex premier, attaccando Funaro, figura che tra l’altro, come la numero due della Regione, pesca consensi nel mondo del sociale fiorentino.

"La mia storia – le parole di Saccardi – sta nell’ambito del centrosinistra. Non voglio creare difficoltà al centrosinistra, ma dare una possibilità a chi non vuole la continuità totale con la giunta attuale che è data da Sara Funaro, ma neanche vuole votare centrodestra. I temi miei non sono diversi da quelli di Funaro, ma il problema è che non è credibile chi su sicurezza, gestione diversa della città, di battaglie che riguardano il lavoro, in 10 anni non ha fatto niente".

Forse troppi a questo punti gli affondi pomeridiani tanto che il Pd in serata risponde con una nota: "La candidata Renzi sostiene di essere alternativa al centrosinistra, ma così finisce per fare il gioco del centrodestra. Con Funaro, il Pd e il centrosinistra rilanciano una prospettiva di governo, con nuovi obiettivi e nuovi punti di vista, con una coalizione aperta e rinnovata che include le sinistre e i moderati e parla della città del futuro, per dare risposte a nuove sfide e nuovi bisogni, a partire dal tema della casa, della sicurezza, della mobilità. A giugno alle elezioni ci saranno il centrodestra ed il centrosinistra, le divisioni aiutano solo Meloni e sono frutto di un’idea della politica che il nostro popolo non vuole più. Le fiorentine e i fiorentini sapranno giudicare chi muove da un’idea di città e chi solo da rancori".