OLGA MUGNAINI
Cronaca

"Restituiteci le spoglie di Pedro da Toledo" Napoli chiama Firenze, ma non si trovano

Ma sulla vicenda c’è un mistero: sepolto in Duomo nel 1553, i resti del suocero di Cosimo I dei Medici non si sa più dove siano finiti

di Olga Mugnaini

FIRENZE

"Restituiteci le ossa di don Pedro da Toledo, seppellito in Santa Maria del Fiore".

L’appello perentorio arriva da Napoli e assomiglia un po’ al tormentone che Firenze non ha mai smesso di rivolgere a Ravenna con le spoglie di Dante.

Ma stavolta la storia è più complicata, e la richiesta forse impossibile da soddisfare. Perché, brutto a dirsi, ma le spoglie del Viceré di Napoli, non si trovano più.

Eppure era personaggio di altissimo rango, padre di Eleonora da Toledo, moglie di Cosimo I dei Medici. In pratica sua figlia fu la prima Granduchessa di Toscana, colei che volle acquistare Palazzo Pitti, ritenendo troppo anguste le stanze di Palazzo della Signoria, che da allora prese il nome di Palazzo Vecchio.

Ma tornando a don Pedro, di certo si sa che morì improvvisamente a Firenze proprio mentre era in visita alla figlia, il 22 febbraio del 1553, e che fu sepolto con i dovuti fasti in Duomo, a spese del genero Cosimo.

A Napoli il Viceré, che regnò dal 1532 fino alla morte, è ancora oggi un personaggio amato, che testimonia gli splendori della città nel XVI secolo. E attraverso il quotidiano Il Mattino, anche il sindaco partenopeo Gaetano Manfredi, ha fatto sapere ieri che il rientro da Firenze delle spoglie di don Pedro "potrebbe inserirsi pienamente nel programma di valorizzazione della chiesa di San Giacomo degli Spagnoli ora in restauro".

La vicenda sta talmente a cuore a Napoli, che lo studioso Attilio Antonelli, ex funzionario della soprintendenza partenopea, è venuto qualche tempo fa di persona a cercare in Santa Maria del Fiore i resti del Viceré. Che non ha trovato. Per quanto documentata, della tomba non c’è più neanche l’ombra.

Con l’aiuto dei tecnici dell’Opera del Duomo sono state fatti anche indagini col georadar nei punti dove era probabile che si trovasse la sepoltura. Niente da fare.

Ma siccome ogni mattone spostato all’interno della cattedrale è documentato, si è riusciti a ricostruire almeno sommariamente l’accaduto: tra gli anni Sessanta e Settanta furono effettuati gli scavi per riportare alla luce di resti di Santa Reparata, l’antica chiesa su cui fu edificato il Duomo. E in quell’occasione, a parte i danni dell’alluvione del ’66, furono dissotterrati molti materiali, compresi i resti di alcune sepolture. Il tutto fu sistemato in grosse casse e inviate alla soprintendenza archeologica per lo studio e l’archiviazione. E’ lì che si trovavano anche i resti di don Pedro? Chi lo sa.

Dopo il rinnovato interesse napoletano per le spoglie del Viceré, l’Opera del Duomo ha scritto all’attuale soprintendenza per chiedere notizie di quei resti. Ma per adesso tutto tace.

Nel frattempo però, sempre da Napoli, ci spiegano bene dove fosse di preciso questa tomba. E lo fa proprio Antonelli che in una sua ricerca dice che il corpo fu interrato sotto il primo pilastro della Tribuna della Croce, accanto alla Cappella, così detta all’epoca, di San Sebastiano."Nel Duomo, per volontà di Eleonora, si celebreranno tutti i giorni fino al 1577 messe in suffragio dell’anima di don Pedro", scrive Antonelli.

I documenti raccontano che il figlio García comincia fin da subito a richiedere a Firenze la restituzione della salma del genitore, che non avviene mai. E quando García da Toledo morì, il 31 maggio 1577, fu lui ad essere sepolto nella chiesa di S. Giacomo degli Spagnoli nel sepolcro destinato al padre.

Se non si trovano più le ossa, almeno del cenotafio dedicato a don Pedro( posto sopra la porta dei Cornacchini del Duomo) ci sono tracce più recenti: "Da note manoscritte conservate alla Soprintendenza di Palazzo Pitti, consultate nell’aprile del 2009, - continua lo storico - risulta che il monumento presente in Duomo è stato rimosso prima della guerra dalla Soprintendenza alle Gallerie del tempo perché fradicio e pericolante. La letteratura più recente o tace sul tema o concorda sul fatto che il cenotafio di Firenze è vuoto".

Che fine avrà mai fatto la salma di don Pedro?