PIER FRANCESCO NESTI
Cronaca

Reticolo minore. Ecco perchè non ha retto

Investiti 85 milioni in 5 anni per la messa in sicurezza del reticolo minore nella Piana tra Prato e Pistoia. Opere realizzate dal 1991, ma la mole di acqua è stata troppa per essere contenuta.

Reticolo minore. Ecco perchè non ha retto

"Negli ultimi cinque anni tra la Piana e le province di Prato e Pistoia, sono stati investiti 85 milioni per la messa in sicurezza del reticolo minore, fra manutenzioni ordinarie e straordinarie". Marco Bottino, presidente di Anbi Toscana, ente che associa e rappresenta i Consorzi di bonifica, fa il bilancio dopo le critiche. E per farlo parte da lontano, dal 1991, dall’alluvione che anche allora colpì Campi e che ha segnato uno spartiacque in materia di sicurezza idraulica: "Fino al 2014, solo nella Piana, sono state realizzate tredici opere per 47,6 milioni di euro, a partire dalla realizzazione del nodo idraulico di Castelletti a Signa, per cui sono stati investiti 11,7 milioni". E ancora: "Ci sono poi i due sistemi acque alte del Reale, le Casse Padule a Sesto Fiorentino, per 2 milioni, e il manufatto paratoie a Campi per il quale sono stati investiti 6. A questi si aggiungono i sistemi acque basse, che hanno previsto la realizzazione di impianto idrovoro e paratoie: il Fosso di Piano a Signa (7 milioni), quello di Crucignano a Campi (3,7 milioni) e quello della Viaccia a Signa (6 milioni) che ha visto anche la realizzazione del primo e secondo lotto delle casse di espansione di San Donnino, per una spesa di 2,6 milioni. Voglio poi sottolineare i 342 interventi incidentali e i 9 progetti conclusi, fra i quali gli adeguamenti arginali del torrente Marina fra Calenzano e Campi e della cassa di espansione La Gora a Calenzano". "Parliamo di una delle zone della Toscana con maggior numero di opere – ha rincarato Bottino – e dove è stato fatto uno sforzo enorme. Opere che nei giorni scorsi sono entrate correttamente in funzione ma stavolta non è stato sufficiente: la mole di acqua era troppa".