SANDRA NISTRI
Cronaca

Ribaltone museo Ginori: "Farò l’amministratore. Non capisco gli attacchi"

Parla Marco Corsini, designato da Giuli alla presidenza al posto di Montanari "Io uomo del ministro? Non lo conosco. Accettare l’incarico è un dovere" .

Parla Marco Corsini, designato da Giuli alla presidenza al posto di Montanari "Io uomo del ministro? Non lo conosco. Accettare l’incarico è un dovere" .

Parla Marco Corsini, designato da Giuli alla presidenza al posto di Montanari "Io uomo del ministro? Non lo conosco. Accettare l’incarico è un dovere" .

Dice di aver dato la disponibilità per ‘spirito di servizio’ e di essere rimasto stupito, non piacevolmente, è chiaro, dalla polemica suscitata dall’indicazione del suo nome come presidente della Fondazione Museo Archivio Ginori fatta dal ministro della Cultura Alessandro Giuli. Un ‘polverone’ che l’avvocato Marco Corsini, designato per l’incarico, riferisce di stentare a comprendere.

Avvocato Corsini ci spiega dal suo punto di vista come è maturata la scelta del suo nome?

"Io posso semplicemente dire di essere stato chiamato dal ministro Giuli. Ho letto che sono un suo fedelissimo ma, in realtà, io Giuli non lo conoscevo. Lui ha avuto il mio curriculum, mi ha contattato e mi ha chiesto se fossi disponibile per questo incarico. Ora, io che nella vita vera faccio l’avvocato dello Stato, se un ministro mi chiede la disponibilità a fare una cosa per me è un dovere dargliela e io gliela ho data. Vuol dire che mi ritiene adatto ad assumere questo incarico, altro non ho da dire".

Si aspettava reazioni così forti all’indicazione della sua nomina?

"No, non me lo aspettavo. Mi è molto dispiaciuto quando ho visto questa reazione così scomposta e parossistica della politica locale. Capisco che possa esserci una sensibilità di appartenenza al territorio, io fra l’altro sono sindaco di un Comune dell’isola d’Elba quindi alla Toscana sto dando tanto, ma non comprendo assolutamente gli attacchi alla persona. Ripeto, io non ho fatto altro che rendermi disponibile per un incarico perché me lo ha chiesto un ministro del Governo".

Molti hanno fatto notare che il suo curriculum, indubbiamente corposo, non contempla esperienze legate all’arte, quindi lei sarebbe inadatto al compito: che risponde?

"In realtà se si legge lo statuto della Fondazione, lo stesso attribuisce al presidente compiti di rappresentanza e cura dei rapporti istituzionali. Io non devo fare il direttore del Museo, non devo fare il curatore di una mostra, non devo fare il Sovrintendente di un teatro lirico, semmai dovrei fare il presidente di un ente che deve amministrare un museo, una collezione. Devo amministrare, che poi è il mio mestiere. Che significa la cultura? Io quando ho fatto l’assessore con la giunta Costa a Venezia, perché non ho fatto solo l’assessore con Alemanno, mi sono occupato di ricostruire il teatro La Fenice che comunque è un contenitore di primissimo spessore culturale. Non capisco davvero questa cosa".

Lei ha collaborato anche con Governi di sinistra in passato…

"Certo, io faccio l’avvocato dello Stato e quando lo Stato chiama uno di noi, noi siamo a disposizione".

Il suo impegno nella Fondazione sarà a titolo gratuito come quello di Montanari?

"Ovviamente, l’incarico è gratuito da statuto e tutti gli incarichi che ho, è vero che ho tanti incarichi anche se non sono un collezionista di poltrone, sono a titolo gratuito, non ci sono interessi. Ripeto, ho dato la mia disponibilità a una richiesta del ministro. Che un ministro mi ritenga adatto per un incarico di questo spessore, fra l’altro, non può che rendermi orgoglioso. Al momento poi non c’è il decreto, è stato solo preannunciata l’intenzione della mia nomina ma il decreto non c’è. Come finirà questa cosa non lo so, il mio impegno sicuramente c’è".