OLGA MUGNAINI
Cronaca

Porta a porta per 25mila fiorentini, poi cassonetti "intelligenti"

Nicola Ciolini, nuovo presidente di Alia: «Sistemi premianti per ridurre le tariffe ai cittadini virtuosi». Cento assunzioni in vista per migliorare i servizi

Un operatore di Alia al lavoro (foto Germogli)

Firenze, 18 gennaio 2021 -  Per 25mila fiorentini sta per cambiare il sistema di conferimento dei rifiuti. La piccola rivoluzione interessa per adesso le zone del Quartiere 5 e del Quartiere 2, scelte perché con bassa densità abitativa, come le zone collinari e di periferia. Tra queste Serpiolle, Careggi, San Domenico, Settignano, Rovezzano, Ponte a Ema, Michelangelo, Cinque Vie, Bellosguardo, Ugnano, Mantignano, Brozzi Quaracchi, e ancora Sorgane, Castello, Bolognese, Faentina alta, Ponte a Mensola, Settignano.  A spiegare le novità che dovrebbero partire a febbraio, è il presidente di Alia, Nicola Ciolini, nominato il 22 dicembre scorso insieme a tutto il nuovo Cda della società.  Alla governance appena entrata in carica, molti gli obiettivi assegnati dai 58 comuni soci dell’azienda, fra cui Firenze. E tra questi l’organizzazione del servizio di raccolta, per arrivare a sistemi sempre più efficienti che portino, ad esempio, ad alzare i quantitativi della raccolta differenziata, che in città è ferma al 53%, mentre la media dell’Ato Centro (di cui fa parte Firenze) viaggia intorno al 70%. Presidente Ciolini, come verrà riorganizzato il servizio a Firenze? «Secondo quanto richiesto dall’amministrazione comunale, resterà un sistema misto, a seconda delle zone. Nelle aree collinari, ad esempio, partirà il porta porta a porta per circa 25mila utenti. Firenze è una città complessa: mettere tutti col porta a porta sarebbe impossibile. Basti pensare alle difficoltà che troveremmo nei grandi condomini, dove non c’è neppure lo spazio per i bidoncini, per non parlare delle difficoltà al passaggio dei mezzi». Si sente parlare di cassonetti intelligenti: cosa sono? «E’ la seconda novità della riorganizzazione e prevede cassonetti da aprire con una tessera nominale che consegneremo ai cittadini. Serve per attivare sistemi premianti nella raccolta. Significa che poi il Comune potrà decidere di fare sconti in tariffa o comunque introdurre agevolazioni in base ai buoni comportamenti dei cittadini. Saranno installati in tutti i quartieri, ma su questo fronte partiremo nella seconda metà dell’anno, prima finiamo il porta a porta». E il centro? «Nel centro storico prosegue il sistema dei cassonetti interrati e continueremo la loro installazione secondo il programma più o meno già definito». Quali sono i vantaggi del porta a porta? «Molti, a cominciare dal fatto che è un sistema di educazione, che aiuta la differenziata. Però dobbiamo sapere che costa, che servono investimenti importanti, di mezzi e di personale. Non a caso nel corso del 2021 abbiamo già previsto di assumere un centinaio di dipendenti proprio per l’estensione del porta a porta. Basti dire che ogni giorno c’è da andare a prendere il bidoncino a 25mila persone. Ma il vero problema dei costi è un altro...» Ossia gli impianti che non ci sono? «Esatto. Possiamo differenziare quanto vogliamo, ma ci sarà sempre una quota di rifiuti che va conferita agli impianti. E se non abbiamo i nostri dobbiamo andare sul mercato, spesso fuori regione, e pagare quello che il mercato chiede». Quale è il programma di mandato del suo Cda? «Per cominciare va detto che Alia è un’azienda giovane. E’ nata dalla fusione un po’ a freddo di quattro società: Quadrifoglio, Asm, Publiambiente e Cis . Quindi deve ancora e diventare un’azienda unica più che la somma di quattro. E poi deve trovare maggiore efficienza. Ma poi il obiettivo è definire una volta per tutte la costruzione degli impianti per il nostro Ato e in tutta la Toscana. La politica deve decidere, questa questione non è più rimandabile. C’è bisogno d idee chiare su come chiudere il ciclo della gestione dei rifiuti».