
Sandro e Giulio Fratini
Barberino di Mugello (Firenze), 9 settembre 2020 - Si aggrava la crisi della Rifle: il marchio storico dei jeans, con la famiglia Fratini che impiantò la propria azienda a Barberino dando lavoro a centinaia di mugellani, rischia di giungere a un epilogo. L’azienda (che i Fratini hanno ceduto a un fondo d’investimenti) ha messo tutti i dipendenti (96 in Italia, 40 in Toscana) in cassa integrazione straordinaria dal 12 luglio e ha chiesto un concordato in continuità. "Siamo molto preoccupati – nota Gianluca Valacchi della Femca-Cisl –. Abbiamo chiesto più volte un incontro alla proprietà, sollecitando un piano di rilancio a supporto del concordato, senza il quale il destino di questa società appare segnato. Ad oggi non abbiamo avuto nessun riscontro e questo non fa che aumentare la preoccupazione dei lavoratori".
A Barberino (dove in viale Matteotti ha ancora sede la parte commerciale e amministrativa) rischiano il posto in 34, compresi cinque che lavorano all’Outlet: "E’ personale in gran parte femminile – nota Valacchi – che è in azienda da 20-30 anni, e ha un’età di non semplice ricollocazione". Filctem-Cgil e Femca-Cisl di Firenze ora hanno chiesto un urgente incontro al tavolo istituzionale di crisi della Regione Toscana.
Paolo Guidotti