
Rifredi fa paura. Le donne del rione chiedono l’Esercito
Più sicurezza e qualità della vita per Rifredi. Dopo la lettera di quindici parroci, nel Quartiere 5 è nata un’associazione di donne che si definisce apartitica e apolitica che attraverso una petizione sta raccogliendo le firme per chiedere all’amministrazione comunale di attivarsi con la Prefettura per portare nelle strade e inn tutto il rione i pattuglioni misti Esercito con forze dell’ordine. Ma anche che la polizia municipale. Dell’associazione “Dammi un 5” fanno parte lavoratrici, studentesse, mamme che vivono e frequentano ogni giorno Rifredi.
Nella petizione vengono riportati i numeri del Q5 che a fine anno contava 106.233 residenti ma che negli ultimi anni è andato spopolandosi. Rifredi, si legge nella raccolta firme, "è diventat un quartiere anonimo, pericoloso, teatro di azioni e presenze che sono il frutto di un crescente conflitto sociale, di un’aumentata povertà, di indifferenza a livello politico e amministrativo. Strade, piazze, parchi non sono più sicuri, hanno smesso di essere luoghi di incontro per diventare scenari di delinquenza quotidiana e sporcizia diffusa che generano allarme sociale che impone risposte celeri".
Non solo, dopo più incontri e confronti in cui in molte raccontano di aver assistito a episodi preoccupanti anche di giorno, l’associazione “Dammi un 5” sottolinea "la gravità e la non curanza del Quartiere 5 in cui c’è la seconda stazione ferroviaria della Toscana per flusso giornaliero di passeggeri e numero di corse di treni. Oltre 7mila persone frequentano quotidianamente Rifredi. Qui abbiamo l’azienda sanitaria Careggi che conta 5.467 ospedalieri e 229 universitari, persone che ogni giorno vengono al lavoro e curano la salute delle migliaia di pazienti che raggiungono Firenze. E poi c’è il Meyer con oltre mille dipendenti. l’Istituto per lo studio, la prevenzione e la rete oncologica e il Polo Universitario".
A.P.