Firenze, 25 luglio 2023. “Prima era un muratore, ora è il nostro goleador”, era questo il coro che la Curva Fiesole dedicava a Christian Riganò, il giocatore simbolo della rinascita viola dopo il fallimento del 2002, colui che (a suon di gol) ha riportato la Fiorentina in Serie A partendo dalla C2. Ora il coro potrebbe essere aggiornato, perché Riganò è tornato alle origini.
In un’intervista al Corriere della Sera l’ex attaccante viola racconta: “Due cose so fare nella vita: i gol e il muratore. Così, dopo aver smesso di giocare, sono tornato a fare il mio mestiere, mi piace e ne vado orgoglioso”.
Tante le maglie indossate, tantissimi i gol segnati, ma il rapporto con la Fiorentina resta speciale e infatti il bomber siciliano vive ancora a Firenze, in particolare a Campo di Marte, a due passi dalla Curva Fiesole. “Con il calcio ho guadagnato bene e ne sono felice. In tutta la mia carriera però ho incassato quanto molti giocatori di media fascia oggi guadagnano in tre mesi. Ecco perché poi bisogna tornare a lavorare”.
A tanti anni di distanza il bomber di Lipari non si spiega ancora il motivo della mancata convocazione in Nazionale, in particolare quando era il terzo miglior marcatore della Serie A, ma ora ha voltato pagina e pensa al suo nuovo, vecchio mestiere: “Io sono fatto così, amo costruire e riparare le cose. Così, non avendo avuto la chiamata giusta per allenare, sono tornato a fare il mio lavoro”.