SANDRA NISTRI
Cronaca

Rimborsi a famiglie e ditte. Già pagati 480mila euro

Eni sta chiudendo i contenziosi. Cna: "Versa l’80-90% del totale dei danni"

Ammonta a 480mila euro la cifra già stanziata da Eni per risarcire i danni causati ad abitazioni ed attività economiche dallo scoppio del deposito Eni del 9 dicembre scorso, con il pesantissimo fardello di cinque vittime. Cifra consistente, sicuramente, anche se siamo soltanto all’inizio viste le notevoli conseguenze subite, in particolare, da alcune aziende con sedi molto vicine all’impianto di via Erbosa. In una prima fase, come spiegato proprio dall’azienda, sono stati liquidati i danni meno ingenti ai privati, principalmente per danni ad autovetture o a parti minori di immobili, vetri, tende, infissi che in alcuni casi l’esplosione aveva addirittura fatto saltare. Adesso, però, sarebbero stati pagati anche i danni ad alcune attività economiche come emerge ‘dall’osservatorio’ di Cna che sta seguendo diverse richieste di risarcimento.

"Confermo che le pratiche stanno andando avanti – dice Mirko Sulli del Coordinamento di Cna Piana fiorentina – Siamo a metà: per alcune delle circa quaranta aziende che si sono rivolte a noi i fondi sono già arrivati e le pratiche sono già state chiuse. Per altre, invece, ci si sta comunque avvicinando alla chiusura dell’iter. Non abbiamo ancora un quadro totale dei fondi che sono già stati o saranno erogati alla fine ma, per quanto ci riguarda, la pratica più consistente arriva a 100mila euro. Cifra che, per realtà comunque di dimensioni non grandi, è sicuramente importante". La copertura dei danni non sarà però totale e questo è un punto che da mesi sta suscitando discussioni: "Per quanto riguarda le situazioni che abbiamo trattato – aggiunge Sulli – i risarcimenti vanno dall’80 al 90% del danno e sono quantificati in base alle perizie che sono state fatte". L’obiettivo dichiarato da Eni è, comunque, quello di fare presto. Anche ieri, dopo la notizia degli avvisi di garanzia, è arrivata la conferma della volontà di erogare i risarcimenti, "con la maggiore tempestività possibile consentita dai tempi delle attività di perizia, dei danni civili sul territorio, in avanzato stato di definizione complessivo".

Tra i risarciti, fra l’altro, ci sarà anche il Comune di Calenzano. Nel computo delle richieste danni trasmesse al Comune, 360 secondo i numeri forniti dal sindaco Giuseppe Carovani, figurano infatti anche quelle presentate dalla stessa amministrazione: nell’esplosione sono state pesantemente coinvolti, tra l’altro, la piscina comunale e il palazzetto di via di Prato, ma anche, come emerso nell’ultima riunione della commissione consiliare speciale sul disastro Eni, il cogeneratore che si trova a poca distanza dal sito di via Erbosa. Sandra Nistri