Rinasce l’ex discoteca. Polo sanitario in costruzione

Iniziati i lavori per il recupero del complesso edilizio dove sorgeva l’H2. Il sindaco Ignesti: "Un centro di servizi imperniato sulla tutela della salute".

Rinasce l’ex discoteca. Polo sanitario in costruzione

Sono iniziati i lavori all’ex discoteca H2: diventerà un polo sanitario

Finalmente si lavora all’ex-H2, l’immobile dove per molti anni a Scarperia hanno ballato tanti giovani mugellani. Discoteca e night-club, il locale chiuse una ventina d’anni fa, e da allora il complesso, accanto al cinema Garibaldi, è rimasto inutilizzato e in preda al degrado. Dopo la chiusura si pensava di farci abitazioni, e la cosa non andò in porto. Diventato pubblico, ci fu anche l’idea di trasferirvi la biblioteca, ma anche questo progetto non fu realizzato. "Ora, approfittando di un bando ministeriale Pinqua (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) – spiega il sindaco di Scarperia e San Piero, Federico Ignesti – al quale abbiamo partecipato con altri Comuni attraverso la Città Metropolitana di Firenze, abbiamo ottenuto i finanziamenti per il nostro nuovo progetto, che riqualificherà tutta l’area". Progetto ambizioso, diviso in due lotti distinti, con un costo complessivo intorno ai 5 milioni di euro, e che ha per obiettivo il recupero del complesso edilizio. "Ne amplieremo le funzioni – dice Ignesti – per la creazione di un centro di servizi imperniato sulla tutela della salute, l’aggregazione sociale e la promozione della cultura". Al momento è finanziato il primo lotto, per un importo di circa 3 milioni finanziati dal Pinqua e altri 400mila di cofinanziamento di altri enti. Il cantiere è già aperto, e si lavora alla rigenerazione urbanistica dell’area ex H2: l’edificio verrà demolito, e si provvederà a ricostruirne uno nuovo destinato a ospitare un presidio sanitario locale, oltre alla sistemazione delle aree esterne di pertinenza.

"Abbiamo scelto questa destinazione d’uso – continua il sindaco – perché ci sembrava importante realizzare questo nuovo presidio per sviluppare la medicina territoriale, tanto esaltata e tanto richiesta durante il periodo della pandemia. E quello della medicina territoriale era divenuto uno dei temi guida, per gli investimenti regionali sulla sanità". Tecnicamente, e all’inglese, lo chiamano ’spoke’, ovvero, traduce Ignesti, "un ambito che raccoglie tutta una serie di servizi socio sanitari, ambulatori, assistenti sociali e anche determinate funzioni sanitarie che eviteranno di dover andare al pronto soccorso dell’ospedale. Un progetto valutato e concertato insieme all’Asl, per dare i necessari servizi alla cittadinanza". Essendo entrati in ballo anche finanziamenti Pnrr l’opera dovrà farsi in tempi certi, entro il 2026. "Purtroppo l’inizio dei lavori – conclude il sindaco Ignesti – è stato ritardato di quasi un anno, per problemi con la ditta esecutrice. Il contratto è stato scisso e i lavori affidati a una nuova ditta locale".

Paolo Guidotti