BARBARA BERTI
Cronaca

"Rincari? Siamo i primi a non volerli. La quota sociale va solo comunicata"

"L’ultima cosa che vogliamo è aumentare le rette". Così Franca Conte, presidente Arat (Associazione residenze anziani Toscana), rete che...

"L’ultima cosa che vogliamo è aumentare le rette". Così Franca Conte, presidente Arat (Associazione residenze anziani Toscana), rete che sul territorio coordina 11 case di riposo per circa 650 posti letto, respinge al mittente le accuse di "servizi troppo cari". Conte spiega, infatti, che "su 14mila posti letto per non autosufficienti presenti in Toscana, la Regione paga solo diecimila quote sanitarie". Le rette per le Rsa sono si compongono di una quota sanitaria e una sociale. La prima, a carico del servizio sanitario regionale, al momento è di 59,10 euro. L’altra parte, la quota sociale, è a carico dell’utente che in base al reddito o alle condizioni di salute può avere un aiuto dal Comune. "La quota sociale, in base alla normativa della Regione, è stabilita dalle Rsa. La struttura ha solo l’obbligo di comunicare alla Società della salute di riferimento l’importo della quota sociale" sottolinea Conte, facendo chiarezza sulla composizione delle rette. La parte sociale, decisa delle singole strutture varia in base a diversi fattori che possono essere la location o i servizi offerti. Ma anche l’aumento del costo del personale (legato al rinnovo del contratto collettivo).

Per evitare l’aumento delle rette i gestori si erano rivolti alla Regione, che però già un anno e mezzo fa aveva aumentato la partecipazione alla quota sanitaria a 5,10 euro in più al giorno, cifra che i gestori giudicano ormai insufficiente per coprire i costi (e infatti avevano chiesto 12 euro).

B.B.