Letizia
Montini *
Il governo ha adottato numerose misure economiche a seguito dell’emergenza sanitaria per far fronte alla crisi. Oggi si parla molto del rincaro dei prezzi delle utenze, che preoccupa molti di noi. Dobbiamo però tenere presente che la Legge di Bilancio del 2018 ha inciso sui termini di prescrizione per le bollette della luce, dell’acqua e del gas, riducendoli da 5 anni a 2 anni in deroga alle norme del codice civile. Questa riforma riguarda le bollette per i consumi ordinari ma anche i conguagli, che possono diventare "maxi" perché comprendono i costi delle utenze dei precedenti anni non fatturati.
Ricevo clienti che si lamentano per richieste di pagamento anche per somme molto alte, da parte di enti di somministrazione a distanza di molti anni rispetto all’anno di gestione. Il mio consiglio è sempre quello di controllare il periodo temporale al quale si riferiscono le utenze. Se le bollette riguardano consumi successivi al 1° marzo 2018 per la luce, 1° gennaio 2019 per il gas, e 1° gennaio 2020 per l’acqua, vanno calcolati 2 anni a partire dalla data di scadenza della bolletta.
Se dal conteggio si superano due anni e non si è ricevuto nessun sollecito di pagamento per raccomandata o pec, le fatture si possono contestare e non pagare senza ricorrere all’autorità giudiziaria. Il governo ha voluto tutelare gli utenti e i consumatori, famiglie e privati, professionisti imprese e società, rendendo ancor più effettiva la funzione della prescrizione estintiva che è quella di proteggere l’interesse pubblico alla certezza del trattamento delle situazioni giuridiche.
E’ importante che tutti siano consapevoli di questo positivo intervento.
* Avvocato civilista