Firenze, 15 dicembre 2024 – “Eni si è detta disponibile a ripagare i danni subiti dalle aziende nel minor tempo possibile. La speranza è quella di avere i rimborsi al massimo entro i primi due mesi dell’anno”. A dare una prima risposta sui tempi dei risarcimenti dopo l’esplosione nell’area di via Erbosa è Mirko Sulli, responsabile Cna della Piana. Dai contatti con la multinazionale l’obiettivo è quello di chiudere la fase delle istruttorie entro la fine dell’anno, raccogliendo le richieste, per poi passare alla liquidazione rapidamente. Intanto sul sito dell’Eni è già attiva la casella di posta elettronica alla quale possono essere inviate le richieste di risarcimento dei danni.
I numeri raccontano quanto sono state ampie le conseguenze del disastro. Sono circa 120 le ditte investite dall’onda d’urto che si sono rivolte finora a Cna, suddivise fra quelle che hanno la propria sede a meno di 400 metri dal deposito Eni (via Erbosa, via Le Prata e via Pescinale) e quelle che invece gravitano su una superficie che si estende fino a una distanza massima di un chilometro e duecento metri. Sulli è in contatto con gli imprenditori da lunedì e insieme a lui lavorano i quattro avvocati che fanno parte dello studio legale di Cna. Ci sono infatti ditte che hanno avuto ‘solo’ vetri rotti o automezzi danneggiati e chi invece ha dovuto registrare anche danni strutturali come, per esempio, lo ‘spostamento’ del tetto.
“In quest’ultimo caso, oltre a una relazione dettagliata e alla documentazione con foto e video, abbiamo consigliato loro di farsi affiancare da un tecnico che faccia una perizia precisa. In caso di danni più lievi, invece, è sufficiente presentare la documentazione con foto e video a Cna. Da giovedì abbiamo un contatto diretto con Eni, la cui direzione ci ha confermato che vuole rimborsare tutti coloro che hanno subito dei danni nel minore tempo possibile”. Termini e scadenze per la presentazione della documentazione non ce ne sono: “L’obiettivo sarebbe quello di concludere tutto prima di Natale, al massimo entro la fine dell’anno. Certamente se dovessero presentarsi delle novità anche nei giorni successivi, noi saremo disponibili ad accoglierle tutte”.
Confermata in tre milioni la stima già emersa nei giorni scorsi per i danni complessivi di tutta la zona, una ventina le ditte che ancora non hanno potuto riprendere la loro attività, ma che hanno l’intenzione di ripartire all’inizio della nuova settimana. Il servizio di consulenza, gratuito, continuerà ininterrottamente nei prossimi giorni per garantire il supporto necessario. Per tutte le informazioni del caso, le aziende possono contattare lo stesso Mirko Sulli al numero di telefono 345.9770586.
Certezze non ce ne sono neanche per l’ottenimento dei rimborsi ma, stando a quanto riportato da Cna relativamente al dialogo con Eni, “la speranza – dice ancora Sulli – è quella di avere i rimborsi al massimo entro i primi due mesi dell’anno”.
Il primo bilancio con il responsabile della Cna della Piana è stata inoltre l’occasione per tentare di comprendere quale è lo stato d’animo di coloro che in queste strade lavorano – ci sono anche delle abitazioni – e come si riparte: “Quello che si respira è un misto di rabbia per ciò che è successo unito alla consapevolezza che le conseguenze potevano essere ancora più drammatiche. Il fatto che a essere coinvolta dall’esplosione sia stata la pensilina più piccola è stato decisivo”. E adesso “si sta ripetendo ciò che si è verificato dopo l’alluvione a Campi, ovvero che anche in futuro episodi del genere possano essere di nuovo all’ordine del giorno”. Da qui l’ultima distinzione che Sulli ha voluto fare, quella che riguarda “chi un’impresa ce l’ha ed è pronto a rimboccarsi le maniche, così come è nel nostro spirito, oltre a sperare che i tempi dei rimborsi siano abbastanza rapidi, e chi, al contrario, vorrebbe aprirla e in questo momento è pieno di dubbi”. Altri interrogativi ai quali, nelle prossime settimane, si dovrà dare una risposta.