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Riscaldamenti e il mercato-giungla: "Finora chieste 500 conciliazioni"

Crescono i contenziosi dei fiorentini alle prese con la liberalizzazione: sono migliaia le richieste d’aiuto all’Aduc. Il presidente Donvito: "L’Authority invasa dai ricorsi e i tempi si allungano". Ecco che inverno sarà .

Riscaldamenti e il mercato-giungla: "Finora chieste 500 conciliazioni"

È prevista una dimuizione del 25% l’energia elettrica e del 18% il gas naturale rispetto al 2022

Il freddo pronto a bussare a casa, da una parte. E il mercato libero dell’energia dall’altra. In mezzo, i consumatori fiorentini, stretti fra l’incudine e il martello: la paura di bollette a sorpresa e quella di dover battere i denti per risparmiare. La situazione, alle porte dell’inverno, rivive nei numeri dell’Aduc, l’associazione di utenti e consumatori che, con le sue 16 sedi in tutta Italia, fra cui quella nazionale a Firenze, è in prima linea al fianco dei consumatori. E sono proprio loro, da gennaio, ad aver richiesto aiuto all’Aduc almeno 2.500 volte. In pratica una media di 200 al mese, circa sei volte al giorno.

Il motivo? Chiarimenti sul gestore di gas e luce e richieste di conciliazione per contratti in essere. Segnale che il mercato libero ancora resta una giungla per molti. "Fra le tipologie di richieste – spiega il presidente Vincenzo Donvito – restano al primo posto quelle che riguardano la pubblica amministrazione. Ma al secondo ci sono quelle riguardanti energia e telecomunicazioni. Il problema principale è che sono aumentate in maniera considerevole le richieste di telemarketing che, nella quasi totalità dei casi, risulta essere truffaldino".

Il fenomeno, secondo l’Aduc, è aumentato con la progressiva riduzione di persone che si trovano sotto il mercato tutelato, cioè il regime riservato ad over 75 e clienti ’vulnerabili’ con condizioni economiche fissate da Arera. Chi invece non ha fatto il passaggio al mercato libero il 1 luglio è entrato in quello a tutele graduali almeno fino al 31 marzo 2027. "Ma il telemarketing – spiega Donvito – è diventato molto più pressante: la liberalizzazione del mercato ha stimolato molte aziende a impegnarsi in questo ambito per correre dietro ai giganti del settore che hanno svariati anni di esperienza accumulata nel telemarketing. Io stesso, ancora nel mercato tutelato, ricevo una media di tre telefonate al giorno". E i casi limite, purtroppo, ci sono, incluse le circa 500 richieste di ricorso e conciliazione in cui l’Aduc si è impegnata per conto dei consumatori. "Purtroppo stiamo vivendo una situazione particolare perché Arera è invasa dai ricorsi e quindi il termine di 30 giorni entro i quali fissare la conciliazione". Tra i casi maggiormente oggetto di contenzioso ci sono gli aumenti per i contratti a prezzo bloccato in scadenza. In alcuni casi le quote sono quintuplicate passando anche da 11 a 50 cent per i kWh di consumi. "Alcuni gestori hanno comunicato gli aumenti in modo anomalo e i clienti si sono trovati con tariffe moltiplicate. In questa maniera chi era già passato al mercato libero e si è trovato con tariffe 10 volte maggiori è stato costretto a ’surfare’ fra le diverse offerte".

Sì, ma come non lasciarsi ingannare? "Arera ha messo a disposizione un portale delle offerte disponibili per la propria zona (https://www.ilportaleofferte.it/portaleOfferte/) dove è possibile inserire i consumi medi e confrontare tutti i gestori disponibili in modo da poter scegliere con chiarezza l’operatore". Intanto, per le nostre tasche, si preannuncia un inverno nella media. L’ultimo report del ministero dell’Ambiente lascia intravede un po’ di speranza: la dipendenza del nostro Paese dall’estero si è attenuata. La quota di importazioni nette rispetto alla disponibilità energetica lorda è scesa dal 79,2% del 2022 al 74,6% dello scorso anno. E se il 2023 ha fatto registrare cali di prezzi, il 2024 dovrebbe essere in linea con l’anno scorso: diminuiscono del 25% l’energia elettrica e del 18% il gas naturale rispetto al 2022. "Negli ultimi due anni – conclude Donvito – i prezzi erano andati alle stelle a causa del conflitto fra Russa e Ucraina. Ma la questione dell’approvigionamento energetico, essendo stasta affrontata a livello europeo, è stata risolta. Al momento ci troviamo con tariffe che sono simili a quelle precedenti al conflitto".

Claudio Capanni