PIERFRANCESCO LISTRI
Cronaca

Magia "Rischiatutto" a 45 anni di distanza. E in cabina torna anche il mitico Fabbricatore

RaiUno rispolvera il quiz. Ci sarà anche il farmacista fiorentino che vinse 25 milioni

Aprile 1971, Andrea Fabbricatore firma autografi alla Nazione (archivio Newpresspho)

Firenze, 17 aprile 2016 - La signora Longari, Sabina Ciuffini e soprattutto il nostro Andrea Fabbricatore, il farmacista fiorentino che si portò a casa 25 milioni di lire, una delle vincite più alte di tutti i tempi. Ci saranno proprio tutti al nuovo Rischiatutto di Fabio Fazio che andrà in onda il 21 e il 22 aprile su RaiUno. E per la felicità dei più nostalgici ci saranno anche le buste con le domande, le cabine, i pulsanti e le cuffie. Come nella trasmissione resa celebre da Mike Bongiorno, il gioco sarà diviso in fasi: le domande preliminari, il tabellone e le attesissime domande in cabina.  Il più atteso, per noi fiorentini, è ovviamente Andrea Fabbricatore, farmacista, grande esperto in geografia, campione per nove puntate nel 1971, capace di vincere 25 milioni, una cifra record per l’epoca. La sua simpatia conquistò il pubblico facendol odiventare una vera e propria celebrità anche al di fuori dei confini locali: Fabbricatore fu campione di Rischiatutto dal 22 aprile 1971 al 14 ottobre dello stesso anno.

Il 21 e 22 aprile prossimi andranno in onda due puntate speciali del “Rischiatutto”, gioco televisivo a premi che era iniziato nel 1970 era durato quattro anni ed era presentato da Mike Bongiorno. A sessant’anni dalla sua nascita la tv italiana ricorre a programmi del passato per rinverdire la sua popolarità. Ma ricostruiamo in breve lo scenario. Il primo gioco televisivo portato in italiana e condotto da Mike Bongiorno era stato “Lascia o Raddoppia” che durò con un successo strepitoso, dal ’55 al ’59. L’Italia era da poco rinata, era finita la guerra da dieci anni ed erano finiti i secolari giochi delle carte e dei bottoni con cui il popolo era cresciuto e s’era svagato. Bisognava creare emozioni, “Lascia o Raddoppia” era ripreso da una trasmissione francese e poi da una americana inventata dallo stesso Bongiorno, lui stesso americano, semplice ed allegro conduttore, dall’italiano masticato assai male. Le famiglie si radunavano la sera portando una sedia nella casa dei fortunati che possedevano un televisore. La popolarità fu al colmo. Il gioco, come ogni gioco, doveva dimostrare non la cultura, ma la memoria e la competenza dei concorrenti più svariati in un certo settore dello scibile, anche il meno interessante.

Undici anni dopo, lo stesso Mike Bongiorno inaugurava un secondo gioco – quello oggi ripreso – fondato su un titolo di due parole assolute (“Rischia” e “tutto”). Come al solito si trattava di “indovinare”, questa volta con un meccanismo più complesso, una serie di risposte su temi in parte proposti dal concorrente, in parte no. Accanto a Mike Bongiorno c’era la graziosa valletta italo argentina Sabina Ciuffini. Il programma era trasmesso prima dal Teatro delle Vittorie di Roma, poi dagli studi della Fiera di Milano. Consisteva in una serie di domande preliminari, disponeva ora di un grande tabellone elettronico, poi tre concorrenti chiusi in altrettante cabine contigue, si sfidavano rischiando premi che andavano alle 10 mila alle 60 mila lire. C’era anche una casella jolly e c’erano le caselle rischio. Il tutto prevedeva un raddoppio finale (un minuto solo per rispondere) in cui poteva raddoppiare il montepremi o perdere tutto.

Il successo fu di nuovo grande e i suoi migliori concorrenti divennero famosi. Fra questi la signora Giuliana Longari che rispondeva a domande sulla storia romana e poi, per l’originale sua simpatia, il farmacista fiorentino Andrea Fabbricatore, campione di rischiatutto dal 22 aprile 1971 (dunque 45 anni fa esatti) fino al 14 ottobre dello stesso anno. La storia davvero si ripete. Fabbricatore, che allora era farmacista, ed oggi è un fortunato costruttore di materassi, torna ancora sulla scena. E’ incredibile come l’attrazione sul pubblico, nonostante la crescita smisurata dei mass media, sia ancora legata alla fragile e secondaria capacità di rispondere a qualche domanda. Siamo cresciuti, siamo sempre gli stessi? Ripercorriamo il passato con occhi nuovi o lo riviviamo con le medesime intenzioni? Ce lo dirà Fabio Fazio, che però non ha l’innocenza conquistatrice che aveva Mike Bongiorno. Auguri.