REMY MORANDI
Cronaca

Israele, la fiorentina Susanna parte per la guerra: “Ero in vacanza quando mi ha chiamato l’esercito”

Susanna Camerini, 25 anni, è una riservista mobilitata dopo l’attacco di Hamas: “Sono pronta a intervenire, devo fare la mia parte”

Susanna Camerini, 25 anni, in spiaggia al Lido di Camaiore

Susanna Camerini, 25 anni, in spiaggia al Lido di Camaiore

Firenze, 10 ottobre 2023 – “Ero in vacanza quando ho ricevuto la chiamata dall’esercito, ho iniziato a piangere. Mai avrei pensato di ritrovarmi in questa situazione”. Susanna Camerini ha 25 anni. È una ragazza fiorentina che da poco tempo vive in Israele. Ha frequentato il liceo classico Scolopi, ha iniziato l’università a Firenze, ma poi, a 20 anni, ha deciso di trasferirsi in Israele. Studia criminologia all’università, è sposata da pochi mesi. Il suo sorriso splende in ogni foto che la ritrae. E anche al telefono, nonostante la paura, sembra serena. In poche ore, però, la sua vita è cambiata. Ora è una riservista, una tra le centinaia di migliaia di giovani ragazzi mobilitati da Israele per rispondere all’attacco di Hamas. “Aspetto che i genitori di mio marito vengano a prendere il cane – racconta – e poi parto”.

Come è iniziato tutto.

“Io e mio marito abitiamo a Be’er Sheva, a pochi chilometri da Gaza. Tra pochi giorni avrei dovuto riprendere le lezioni all’università. E per questo avevamo deciso di fare una vacanza, un fine settimana a Tel Aviv per goderci queste ultime giornate estive. Siamo arrivati venerdì, è stata una bellissima giornata. Siamo andati a letto, e la mattina dopo siamo stati svegliati dal suono delle sirene. A questo, però, siamo abituati. Qui suonano spesso le sirene per le operazioni militari. Poi però abbiamo acceso la televisione per capire cosa stesse succedendo”.

Non era la solita operazione.

“Parlavano di terroristi di Hamas che si erano infiltrati e che stavano sparando sui civili in diverse zone di Israele. Abbiamo capito fin da subito che la situazione era molto grave. Poche ore dopo ho ricevuto la chiamata dall’esercito”.

Cosa le hanno detto.

“Che sarei dovuta partire”.

Come ha reagito.

“Mi sono messa a piangere. Di solito sono molto calma, ma questa volta sono andata nel panico”.

Susanna ha terminato la leva militare in Israele nel mese di dicembre 2020
Susanna ha terminato la leva militare in Israele nel mese di dicembre 2020

Poi cosa avete fatto.

“Anche mio marito è stato chiamato. Sabato siamo rimasti a Tel Aviv, non era sicuro mettersi in viaggio. La mattina di domenica siamo tornati a casa a Be’er Sheva per prendere l’equipaggiamento e prepararci. Siamo rimasti per tutto il giorno barricati in casa, porte e finestre sigillate. Uscivamo solo per portare fuori il cane”.

Sensazioni.

“È stato strano in casa. C’era il silenzio più assoluto. Nessun rumore da fuori. Noi viviamo a una decina di chilometri dalla Striscia. Ogni tanto il silenzio veniva interrotto dal frastuono delle bombe su Gaza. Mi sentivo in colpa”.

Perché.

“Pensavo agli amici, ai parenti, a tutte quelle persone rapite e uccise dai terroristi di Hamas. Mi dicevo che non potevo rimanere in casa a non fare nulla. Avevo l’ansia. Come fai a mangiare, a dormire, mentre gli altri stanno soffrendo? Sentivo di dover fare anche io la mia parte, di dover partire. Vedevo le immagini della stage al rave e stavo male”.

Conosceva qualcuno lì?

“Ho due amici che erano lì. Entrambi compaiono in alcuni video di Hamas. Sono stati rapiti. Non ho più notizie di loro. Hanno fatto una strage. Erano solo giovani ragazzi che come tutti vogliono divertirsi nel weekend”.

Quando parte.

“Credo che tra oggi e domani partirò. La borsa è già pronta. Aspetto che i genitori di mio marito vengano a prendere il cane e vado”.

Susanna Camerini e il marito Shlomi Hay. La coppia si è sposata nel maggio 2023
Susanna Camerini e il marito Shlomi Hay. La coppia si è sposata nel maggio 2023

Suo marito?

“È partito stamani alle sette. Lui è andato a nord, verso il confine con il Libano. Si occupa di salvare le persone rimaste sotto le macerie. Corpi, ma anche persone vive”.

E lei?

“Io andrò verso Gaza. Il mio compito è bloccare le strade affinché i civili non entrino in zone pericolose, devo proteggerli”.

La sua famiglia è in Italia?

“Sì, i miei genitori e mia sorella sono a Firenze. Sono tutti molto preoccupati. Ogni mezz’ora ci sentiamo”

Sogni per il futuro.

“Al momento studio ancora alla triennale. Mi occupo di criminologia e spero di poter intraprendere una carriera in questo settore. Poi mi piacerebbe anche iniziare a costruire una famiglia. Spero che questo desiderio si possa realizzare nei prossimi anni”.

Cosa ha detto a suo marito prima di partire.

“Gli ho detto di scrivermi almeno una volta ogni ora. Lui non sta mai al telefono, o lo lascia con la batteria scarica. Gli ho detto di non giocare a fare l’eroe”.

Le vostre ultime parole?

“Ci rivediamo presto”.

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