REDAZIONE FIRENZE

Risiko-Giunta, quattro nomi certi. Un’altra casella spetta a sinistra. E Parenti passerà la mano a Bartoli

A pochi giorni dall’insediamento dell’amministrazione impazza il toto assessori .

Risiko-Giunta, quattro nomi certi. Un’altra casella spetta a sinistra. E Parenti passerà la mano a Bartoli

Risiko-Giunta, quattro nomi certi. Un’altra casella spetta a sinistra. E Parenti passerà la mano a Bartoli

A pochi giorni dall’insediamento della nuova amministrazione, la prima guidata da una donna, continua a impazzare il ’totoassessori’. Sara Funaro non parla, ed è decisa a prendersi tutto il tempo necessario per mettere a punto la sua squadra (che potrebbe essere presentata alla stampa tra sabato e lunedì prossimi). Di nomi ne circolano eccome, e per qualcuno di questi l’incoronazione è praticamente scontata. Si tratta di Giovanni Bettarini (possibile vice), Andrea Giorgio, Jacopo Vicini e Letizia Perini.

In quota Gianassi (nardelliano di ferro e deputato del Partito democratico) non entreranno in giunta due assessori, come ventilato, ma solo uno, e pare che tra Benedetta Albanese e Niccolò Falomi, sia la prima ad aver vinto il bonus. Poi ci dovrebbe essere (comunque) Caterina Biti, ex senatrice e rappresentate di Base Riformista, un ’uomo’ di Sinistra Italiana o di Ecolò e nessun eletto della lista Sara Funaro Sindaca. La prima cittadina, però, starebbe cercando di trovare una quadratura del cerchio anche per Laura Sparavigna, Cosimo Guccione, Luca Milani che hanno portato alla coalizione e al Pd una valanga di voti. Il posto da presidente del Consiglio comunale è solo uno. E gli altri? Riprende quota invece – dicono fonti di Palazzo Vecchio – il nome di Fabio Giorgetti (in quota Giani al posto della prediletta Cristina Manetti?).

E il famoso tecnico? Beh, non è escluso che la sindaca possa fare dietrofront e affidare la Sicurezza o Traffico e Mobilità a un politico se il profilo del professionista non sarà di suo gradimento.

Ma a turbare i sonni (si fa per dire, ovviamente) della prima cittadina è anche l’addio di quello che in Palazzo Vecchio tutti definiscono il "vero sindaco di Firenze". Non a torto, visto che è lui da circa tre lustri – ovvero da quando Matteo Renzi era sindaco – a gestire le partite più importanti della città: aeroporto, progetti del Pnrr, Tav, infrastrutture (compreso la tramvia) e le trasformazioni sia dell’area del Maggio Musicale che dell’ex Ogr (dove nasceranno un albergo, residenze private e un centro direzionale). Ed è sempre lui a tenere i rapporti con la Fondazione Ente Cassa e a supervisionare i lavori pubblici. Tanto che nei corridoi del municipio si dice che ’non si muove foglia senza che Giacomo Parenti lo sappia o lo voglia’.

Ma il direttore generale del Comune, in questi anni, ha accentrato attorno a sè la macchina amministrativa che muove gli ingranaggi del Palazzo, intevenendo anche su tutte le altre direzioni. Ma per Parenti ora si prospetta un altro futuro, prima che vada in pensione tra un paio di anni, ovvero il ruolo di direttore generale della Città metropolitana, mantenendo però un incarico strategico per portare a termine tutti quei progetti che ha seguito nei suoi 15 anni in Comune.

La sindaca Sara Funaro, che ha sempre sottolineato la sua volontà di amministrare in continuità con il suo predecessore, starebbe pensando di occupare la casella che verrà lasciata libera da Parenti con Lucia Bartoli, dirigente molto vicina al quasi ex ’deux ex machina’ di Palazzo Vecchio, la sua alter ego, che inizialmente potrebbe gestire – così da entrare a fondo nei grandi progetti che interessano Firenze – la parte giuridico-amministrativa.

Bartoli, oltretutto, è una delle tre direttrici d’area (figure create proprio da Giacomo Parenti), e quindi non dovrebbe avere alcun problema a far muovere nel verso giusto la macchina comunale.

A.P.