Rissa alle Cure, resa dei conti per una rapina

La Mobile perquisisce quattro ragazzi: avrebbero sottratto soldi a due 17enni dello Statuto. Il giorno successivo il tentativo di ritorsione

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Quattro perquisizioni della Polizia alla ricerca di un coltello e di uno scooter, mercoledì, nelle case di tre ragazzino tra i 15 anni e (uno) 18, a 48 ore dalla gazzarra nel tardo pomeriggio del 25 aprile alle Cure alte: la resa dei conti tra due gruppi di ragazzi – minori e pochi neomaggiorenni – con bastoni, pugni, inseguimenti, fughe, calci, agguati e contrassalti, poco sangue, ma sangue, sotto gli occhi impotenti e intimoriti dei residenti fino all’arrivo in forze della polizia, una decina di pattuglie. Fermati e identificati 15 giovanissimi tra i 17 e i 20 anni coinvolti nei focolai di violenza tra via Sercambi, via Caracciolo, via Faentina più o meno all’altezza dell’Area Pettini, la polizia cerca di venire a capo del motivo scatenante. Viene fuori: lo scontro è appunto una resa dei conti per la rapina a due 17enni in zona Statuto appena la notte precedente, 24 e 25 aprile. Alle 2 un gruppetto motorizzato ’sconfina’ e sorprende i due, che stanno in zona. Pochi spiccioli pare, è più una azione dimostrativa del tipo siamo noi i più forti. Siccome però qualcuno degli aggressori ha un coltello – non è un mero sospetto, ma un preciso indizio – il dirigente della Mobile Andrea Di Giannantonio (foto piccola) rompe gli indugi e decide per le perquisizioni d’iniziativa. Il codice lo consente quando si cercano armi.

Compito affidato ai ’Falchi’ dela IV sezione ’Contrasto al crimine diffuso’ guidata dal commissario capo Vincenzo Verrone. Le perquisizioni sono ’tecnicamente’ ricollegabili alla rapina; ma indirettamente alla sconcertante rissa. Gli agenti trovano e sequestrano un coltello e uno scooter, rubato a Scandicci: potrebbero essere quelli impiegati dal gruppo Cure-Campo di Marte per l’incursione in ’territorio nemico’. Poi un Ipad rubato (lo aveva il 18enne) un tablet, un notebook rubati a un 16enne. Avvisati il procuratore Giuseppe Creazzo e il suo collega al Tribunale per i minorenni, Antonio Sangermano, i quattro sono stati denunciati per rapina aggravata. Due minori anche per ricettazione. La rapina, non denunciata, ha fatto da detonatore. Si sono usati i social per cercare lo scontro più che per concordare un appuntamento ’chiarificatore’. Si è visto com’è finita. L’attenzione è puntata sì sui due episodi a distanza di poche ore, ricollegati tra loro. Sulla ‘battaglia alle Cure’, si cercano i maggiori protagonisti e responsabili della gazzarra; alcuni infatti, secondo la polizia, hanno avuto al massimo il ’ruolo’ di ’osservatori’. Quanto alla rapina come prova di forza, da accertare la presenza di un altro paio di ragazzi: sarebbero stati sei a compiere il blitz allo Statuto in base a una prima ricostruzione.

E’ anche una indagine sul contesto sociale di queste aree. Ci sono due gruppi contrapposti, formati da giovanissimi: il ’clan’ Rifredi-Statuto contro il ’clan’ Cure-Campo di Marte. Forse è esagerato definirli bande. Ma che non suoni riduttivo.

Prepotenze, prevaricazioni, furti e rapine,’fumo’ e coltelli: ne sono stati trovati diversi a terra dopo lo scontro del 25. C’è una gioventù molto irrequieta; già in difficoltà, è peggiorata dopo essere stata in cattività tra dad, quarantene, isolamenti fiduciari e affini. "Una gioventù – commenta una fonte di polizia – disposta a riconoscere, e accettare, solo una cosa: una forza più grande della loro".

giovanni spano