Firenze, 19 giugno 2019 - Tre-quattro pattuglie di carabinieri, quattro ambulanze, via Bronzino paralizzata fino a tarda notte: l’assemblea ordinaria (50 soci) sulla presentazione del bilancio convocata lunedì sera alle 21,30 al circolo Arci 25 aprile si è ‘risolta’ in accenni di rissa, scontri fisici, quattro persone all’ospedale, i militari a cercare di riportare ordine e a identificare i testimoni, una raffica annunciata di denunce e di controdenunce.
E’ l’ultimo (?) inglorioso atto del braccio di ferro tra il presidente Andrea Borselli e l’opposizione interna. Tra i ‘lealisti’ e chi vuole far rivivere, con altra guida, la storica Casa del Popolo di via Bronzino 117. Borselli si è presentato all’assemblea dimissionario.
Fine mandato (30 marzo) del consiglio direttivo, relazione del presidente, convocazione della assemblea elettorale per il rinnovo del Consiglio e sulle proposte di nomina della Commissione elettorale i punti all’odg. Sullo sfondo si dice, una mozione di sfiducia, per presentare il conto la dirigenza accusata dalla ‘fronda’ di una gestione autoritaria, accentratrice, dettata esclusivamente da interessi personali.
Selezione all’ingresso come in certi locali notturni per non far entrare chi viene considerato socio ‘improprio’, cioè possessore di una tessera spuria, oggetto di altro contenzioso legale. Tra quelli che vorrebbero entrare anche un 67enne amministratore. C’è un primo screzio, l’uomo reagisce. Spintonato, finisce a terra.
Riesce a entrare, ma lamenta di essere stato di nuovo colpito («Mi hanno rotto un dito»). Dentro il circolo – la ricostruzione è ancora al vaglio investigativo – soci ‘effettivi’ e soci ‘non riconosciuti’ o meno, ci sono altri momenti di tensione, contatti proibiti, fisici. Ne fa le spese anche una signora di 80 anni. Episodi sui quali indagano i carabinieri che hanno verbalizzato il tutto. In corso alcune querele di parte. I lavori si sono interrotti – recita una nota dell’assemblea dei soci – con la lettura della relazione introduttiva, chiarimenti su questioni più urgenti e la valutazione di forme di autogestione straordinaria della tombola e dei comparti commerciali: ristorante e bar. L’Assemblea si legge nella nota «si è vista costretta a richiedere l’intervento delle Forze dell’Ordine e che i soci hanno chiesto assistenza legale» e parla di «grave episodio di violenza e di attacco al normale svolgimento della vita democratica della loro associazione».
«Questa gestione deve finire perché pesano sul circolo 25 aprile ingiunzioni, pignoramenti per morosità. C’è uno sfratto, esecutivo dal 10 giugno. Ogni tentativo di accordo è sfumato. Non si arriva in fondo alla questione perché questa gestione continua ad abbarbicarsi per fare cassa» spiega una voce dell’opposizione.
giovanni spano