Firenze, 24 agosto 2020 - Una città sotto choc. Firenze affronta i duri risvolti della crisi da lockdown con una tragedia. Il ristoratore che si è suicidato nel suo locale nel quartiere di Santa Croce porta una pesante cappa sulla città che si interroga.
Il fratello: "L'incertezza lo aveva reso fragile"
"La nostra azienda non aveva un euro di debiti. Aveva acquistato il locale prima del lockdown. Aveva fatto un investimento. Ma è l'incertezza che lo aveva reso fragile". Queste le parole del fratello del ristoratore a Italia 7 in una videointervista - LEGGI L'ARTICOLO E GUARDA IL VIDEO
Il dramma del centro storico fiorentino
Commentano la vicenda le autorità locali e il tessuto imprenditoriale, che cercano una via d'uscita a una crisi che nel centro storico si fa ancora più sentire, vista la mancanza dei turisti, la vera linfa vitale per un tessuto economico che conta migliaia di dipendenti. L'uomo, 44 anni, ha deciso di farla finita tra il turno del pranzo e quello della cena. Sono stati i suoi dipendenti, ora sotto choc, a trovarlo (LEGGI L'ARTICOLO). Proprio a Firenze, a fine aprile, i ristoratori misero in atto una protesta eclatante per sottolineare il gravissimo momento che stavano vivendo, accendendo le luci dei locali ancora chiusi a causa della quarantena in tutta Italia (RILEGGI L'ARTICOLO DI APRILE).
Federcuochi: "Dramma annunciato"
"Una tragedia annunciata". Cosi' la Federcuochi in merito alla vicenda del ristoratore fiorentino. "In questi mesi Federcuochi ha fatto sentire la sua voce in tutti i tavoli istituzionali che hanno affrontato la crisi del comparto e ha piu' volte fatto presente al governo - è detto in una nota - che il settore era ormai al tracollo. Un settore fatto di piccole realtà, come quella del ristoratore di Firenze, imprese in cui spesso lavora tutta la famiglia che, con il dramma del Covid e il lockdown, hanno perso tutto, risparmi, clientela, persino la speranza di potersi rialzare. Con i provvedimenti presi finora dal governo si è fatto un passo avanti ma non basta - aggiunge la Federcuochi - i tempi delle procedure sono troppo lunghi e le persone più vulnerabili, non vedendo altra via d'uscita si abbandonano a gesti estremi, come in questo caso. Siamo profondamente addolorati per questa morte assurda e vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza alla famiglia del ristoratore scomparso".
"Sia proclamato il lutto cittadino"
"Chiediamo al sindaco di Firenze, Dario Nardella, di istituire la giornata di lutto cittadino per la morte del ristoratore fiorentino, che si è tolto la vita ieri. E' una tragedia che ci ha colpito e addolorato molto. I ristoratori, insieme agli albergatori e a chi si occupa di accoglienza turistica, sono tra le categorie più colpite dalle conseguenze del Covid, ed è urgente che la Regione e le Istituzioni aiutino economicamente chi fa impresa". Lo dichiara il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella (Forza Italia).
Il sindaco Nardella incontra i parenti del ristoratore
E' un lunedì cupo per la città. Il sindaco Nardella, in un Tweet, si dice "addolorato per la scomparsa di Luca, che a 44 anni si è tolto la vita. Ora più che mai dobbiamo essere uniti, solidali e vicini ai lavoratori e agli imprenditori. E' il momento del silenzio. Alla famiglia, ai colleghi e agli amici di Luca va il cordoglio mio e di tutta Firenze".
Il sindaco, insieme all'assessore allo sviluppo economico, Federico Gianassi, ha fatto visita a un familiare del defunto, il fratello, per portare la vicinanza dell'amministrazione.
"E' la solitudine la prima avversaria di tanti imprenditori in un momento di difficoltà come questo''. ''Mi auguro sinceramente che non venga fatta nessuna strumentalizzazione di questa drammatica storia - aggiunge Nardella -. In settimana parleremo con le associazioni di categoria, ogni iniziativa pubblica e istituzionale legata alla scomparsa del giovane imprenditore sarà anzitutto condivisa con i familiari e con loro''. ''Alla famiglia, ai colleghi e agli amici va il cordoglio più sincero mio e di tutta l'amministrazione comunale'' conclude il sindaco.
Stella: "La vicenda è punta dell'iceberg"
"La tragedia del ristoratore che si e' tolto la vita ieri a Firenze - dice il vicepresidente del consiglio regionale Marco Stella - è la punta dell'iceberg di un malessere che cova nel mondo della ristorazione e del turismo in Toscana, messo in ginocchio dalla pessima gestione dell'emergenza Covid da parte del Governo e delle istituzioni. Senza aiuti economici e veri sgravi fiscali, almeno la metà dei ristoranti toscani rischia concretamente di chiudere entro metà ottobre, come da allarme lanciato dall'associazione Ristoratori Toscani. Non possiamo stare a guardare, oltre al Governo (che ha dato poche briciole), anche la Regione Toscana - è l'invito di Stella - deve intervenire subito con aiuti a fondo perduto per i ristoratori e le loro attività".
Giani: "Un grido d'allarme che riguarda tutti"
"Il nostro cordoglio, sentito e autentico, non basta. Ci sono drammi personali che devono essere raccolti come un grido d'allarme, che riguarda tutti". Lo ha affermato il presidente del Consiglio regionale e candidato per il centrosinistra alle prossime Regionali Eugenio Giani. "Alla famiglia - ha continuato Giani - vicinanza e solidarietà, alla politica il dovere delle risposte. Questa morte è una sconfitta per tutti noi, che dobbiamo dare il massimo per contrastare la gravità di questa situazione economica senza cavalcare le paure, ma trovando la maniera di sostenere imprese e occupazione e stando al fianco delle persone, dimostrando sempre vicinanza umana per una crisi che riguarda l'intera comunità".
Ceccardi: "Servono misure di salvaguardia"
"Questo gesto deve far riflettere tutte le istituzioni. La mancanza di turisti ha messo in ginocchio migliaia di imprese. Mutuo, affitto, bollette, tasse da pagare. La Regione deve mettere in campo misure di salvaguardia, a fondo perduto e di garanzia, per gli esercizi che non riescono più a sopravvivere. Altrimenti, dopo i morti con covid, dovremmo contare i morti per la crisi economica e turistica". Cosi' la leghista Susanna Ceccardi, candidata alla presidenza della Regione Toscana
Galletti: "Un dramma umano e imprenditoriale"
"Sono profondamente addolorata dalla notizia del suicidio, ieri, di un ristoratore del centro di Firenze. Il mio primo pensiero va alla famiglia, cui rivolgo le mie condoglianze. Siamo di fronte a un dramma umano e imprenditoriale che nessun politico deve permettersi strumentalizzare, ma che impone una riflessione. L'emergenza economica senza precedenti che stiamo vivendo, in particolare nelle città d'arte, impone soluzioni straordinarie. Una delle principali preoccupazioni per ristoratori e commercianti, ad esempio, è rappresentato dagli affitti dei locali. Io credo che la Regione dovrebbe farsi garante di un accordo tra commercianti e proprietari dei fondi commerciali per una rimodulazione dei canoni di locazione, che devono essere legati agli incassi degli esercizi. È impensabile che il titolare di un negozio del centro di Pisa, ad esempio, paghi lo stesso affitto oggi che fa un decimo degli incassi rispetto al pre Covid. La Regione dovrebbe mettere a un tavolo le associazioni di categoria e puntare un'intesa, a costo di sostenere parte dei mancati incassi dei proprietari con fondi propri". Così Irene Galletti, candidata alla presidenza della Regione Toscana per il Movimento 5 Stelle.