Firenze, 10 luglio 2024 - “Un tempo si conquistavano i territori con la guerra, oggi con i soldi. Le botteghe hanno ceduto il passo alle catene, i ristoranti templi della cucina fiorentina, stanno soccombendo ai fast food. Firenze purtroppo sta perdendo identità". Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze, commenta così la decisione dello chef Simone Cipriani di chiudere L'Essenziale: “Firenze è diventata una giostra per turisti" ha detto Cipriani. Per Cursano "sono parole dure quelle dello chef Cipriani ma purtroppo veritiere. Firenze sta diventando una città vetrina – riprende -. Ai turisti mordi e fuggi non interessa la cultura che c'è dietro una portata o un piatto, l'accoglienza o l'esperienza che cerchiamo di offrire nei nostri locali. Guardano più che altro al prezzo".
Poi Cursano fa riferimento all'incontro avuto dalla sindaca Sara Funaro con le associazioni di categoria: "Ci auguriamo che Funaro vada avanti in questa direzione". Salvaguardare il commercio tradizionale non solo in centro. Infatti, è proprio questa una delle prime battaglie che Sara Funaro, la prima sindaca di Firenze, vuole portare avanti. Lo ha confermato nel corso dell'incontro che ha avuto lunedì assieme al direttore dello sviluppo Economico, Valerio Cantafio, con le quattro associazioni di categoria. La sindaca Funaro ha annunciato la volontà di concentrare l’attenzione dell’amministrazione comunale sui temi della valorizzazione e sostegno alle piccole e medie imprese di vicinato, attraverso un insieme di provvedimenti come la semplificazione amministrativa, la ricerca di nuove risorse e strumenti che favoriscano le aggregazioni e pmi e regolamenti che consentano di tutelare dalla proliferazione incontrollata di attività di somministrazione anche zone che sono fuori dalle mura come via Gioberti per esempio. "Bisogna difendere – dice Cursano – la bellezza della nostra città che non smette di sbalordire milioni di turisti da tutto il mondo. Si tratta di un effetto a catena, chiudono le botteghe, si abbassa la qualità dell'offerta e di conseguenza quella dei visitatori. E viceversa".
Lorenzo Portaccio, titolare del ristorante Totò, cerca di inquadrare la questione: "Firenze accoglie persone da tutto il mondo. Non solo americani e russi ma anche tanti visitatori dalla Thailandia e dalla Cina. Non tutti hanno la stessa capacità di spesa". Poi Portaccio racconta: "I visitatori spendono meno, c'è chi divide una pizza margherita in quattro. Credo che la forbice si sia allargata tra chi spende tanto e spende sempre di più e chi sempre meno".
Gennaro Fabbrocini, titolare del ristorante La Madia, è dello stesso parere: "A Firenze mancano servizi per i turisti, manca un'offerta che incentivi la permanenza media". Poi riprende: "Ho conosciuto persone che sono state derubate e che sono scappate via. Se non riusciamo a dare un'accoglienza degna della storia della nostra città e quindi a offrire servizi e proposte, non andremo da nessuna parte" .