Conto alla rovescia per la richiesta dei contributi a fondo perduto messi a disposizione con un bando sul portale di Simest per le aziende alluvionate. La platea delle imprese che potranno farne richiesta è stata ampliata: la misura interesserà non solo le aziende esportatrici, ma anche quelle non direttamente esportatrici ma afferenti a una filiera produttiva a vocazione estera. Di recente il ministro degli Esteri Antonio Tajani aveva fatto sapere di mettere a disposizione 100 milioni a fondo perduto per le aziende esportatrici con il 3% di export nel loro fatturato. Ai 100 milioni si aggiungono anche altri 200 milioni di prestiti agevolati, la moratoria per le rate dei prestiti Sace, mentre l’Ice si è messa a disposizione per agevolare la presenza delle aziende colpite alle fiere internazionali. Ora l’ampliamento della platea per la richiesta dei ristori: il portale Simest con il nuovo bando apre domani dalle 9 alle 18 e resterà a disposizione sempre nello stesso orario da lunedì a venerdì. L’accesso sarà regolato da un meccanismo di coda.
Ma che cosa prevede il bando Simest? Come si legge sul sito dedicato "dal 9 gennaio l’accesso ai contributi a fondo perduto sarà ampliato – sia per le imprese colpite dall’alluvione di maggio 2023 in Emilia Romagna che per quelle colpite a novembre 2023 in Toscana – anche alle imprese non direttamente esportatrici ma afferenti a una filiera produttiva a vocazione esportatrice e il cui fatturato derivi da comprovate operazioni nei confronti delle imprese direttamente operative nei mercati esteri". La dotazione prevista per la misura, in Toscana, è di 100 milioni. Dunque da domani gli imprenditori troveranno sul portale Simest lo strumento "Ristoro danni diretti materiali alluvione", aggiornato ed esteso. Possono accedere al bando le imprese di tutte le dimensioni che abbiano sede operativa o unità locali nei territori colpiti dall’alluvione, un fatturato export pari ad almeno il 3% o in alternativa un codice Ateco produttivo e almeno il 10% del proprio fatturato totale realizzato complessivamente verso una o più imprese clienti esportatrici, ciascuna delle quali realizzi direttamente un fatturato export pari ad almeno il 3%. Inoltre è richiesta una perizia asseverata redatta da un perito che certifichi i danni materiali dovuti all’alluvione. Il contributo a fondo perduto può coprire i danni materiali - per esempio ad immobili, attrezzature, macchinari, automezzi e scorte di magazzino - per un importo massimo di 5.000.000 di euro.
Sara Bessi