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Ristrutturato il Centro profughi di via del Risorgimento: eliminato l'amianto

Il Centro profughi di via del Risorgimento è stato ristrutturato con un investimento di 250mila euro, eliminando l'amianto e migliorando gli spazi per i richiedenti asilo.

Cas di Padule, operazione recupero. Lavori finiti nella casa dei profughi

Claudia Pecchioli, vicesindaca, durante il sopralluogo nel centro accoglienza richiedenti asilo ristrutturato dal Comune

Nuova vita per il Centro profughi di via del Risorgimento. La ex sede dell’associazionismo sestese è stata ristrutturata con un investimento da 250mila euro. Erano diverse le criticità da risolvere, in particolare per la massiccia presenza di amianto: la copertura di 150 metri metri quadri della struttura prefabbricata da cui si accede al centro di accoglienza era formata interamente da ondulina di eternit in mediocre stato di conservazione. Anche i tamponamenti esterni erano realizzati in amianto. Altri metri quadrati in eternit si trovavano anche sulla copertura del fabbricato di collegamento con la zona degli alloggi.

È stato demolito e ricostruito il corridoio interno, sono stati riorganizzati gli spazi interni e sostituiti gli infissi, oltre alla sostituzione della guaina impermeabilizzante della copertura e della pavimentazione dell’edificio principale, la revisione e adeguamento dell’impianto elettrico. Sono stati anche ristrutturati i bagni e risistemate le fosse biologiche. La struttura, risalente agli anni ’50 e oggetto nel tempo di numerosi adeguamenti è stata attualmente autorizzata per ospitare fino a trenta richiedenti asilo.

"L’accoglienza di chi chiede protezione internazionale deve avvenire in spazi idonei, non ghettizzanti e commisurati alle esigenze e ai bisogni di chi vi è temporaneamente ospitato – sottolinea la vicesindaca Claudia Pecchioli -. Con questi lavori siamo intervenuti in maniera armonica su una struttura piuttosto datata e oggetto nel tempo di diversi ampliamenti e adeguamenti non sempre coerenti. La rimozione dell’eternit in particolare era un intervento molto atteso".

È anche un investimento di prospettiva, continua Pecchioli, "su un edificio pubblico che è parte del patrimonio della nostra comunità e che vogliamo mantenere nel tempo e valorizzare". Non manca la polemica con il governo nazionale: "La destra di Salvini e Meloni ha fatto di tutto per smantellare il sistema dell’accoglienza che negli anni passati aveva visto a Sesto nascere esperienze virtuose, al punto di destare l’interesse della stampa internazionale. Ma, tra mille difficoltà, continuiamo la collaborazione con Caritas per offrire aiuto a persone che scappano da guerre, persecuzioni e ingiustizie e che abbiamo il dovere di tutelare e proteggere".