Autobus e ritardi, un incubo per i passeggeri: ecco le linee infernali

Lunedì 15 maggio lo sciopero dei trasporti in città

Un autobus a Firenze (New Press Photo)

Un autobus a Firenze (New Press Photo)

Firenze, 11 maggio 2017 - Firenze, città al collasso. La mobilità non funziona, eroici gli utenti che decidono, nonostante tutto, di lasciare l’auto a casa e spostarsi in autobus. E’ per queste ragioni che la Rsu di Ataf Gestioni ha deciso di proclamare lo sciopero del 15 maggio. Uno sciopero contro Palazzo Vecchio,che – dicono i sindacati – da quando ha venduto Ataf ai privati ha smesso anche di occuparsi del funzionamento del servizio. Lo sciopero, però, è stato bocciato alcuni giorni fa dalla commissione di garanzia.

La Rsu, in ogni caso, non demorde e per lunedì ha confermato alle 15.30 il presidio sotto Palazzo Vecchio, in contemporanea al consiglio comunale, oltre alla protesta dei «bus lumaca». In soldoni, gli autisti si atterrano ai regolamenti aziendali e al codice della strada, e ciò dovrebbe creare ulteriori disagi al servizio.

Dovrebbe perché in realtà, con il caos che c’è in città, della protesta potrebbe non accorgersi nessuno. Gli autobus arrivano comunque in ritardo, saltano i cambi tra autisti, saltano le corse. Colpa dei cantieri per la tramvia, colpa del numero eccessivo, dice la Rsu, dei veicoli privati che passano dalle zone nevralgiche, della mancanza di corsie preferenziali e dell’assenza di controlli da parte dei vigili.

Una situazione che danneggia e fa imbestialire gli utenti di autobus e taxi, che sanno quando partono ma non quando arrivano a destinazione, e per questo fioccano le proteste sui social e nella realtà, con i «vaffa» contro i conducenti dei mezzi pubblici che sono all’ordine del giorno. «Riteniamo assolutamente insufficienti i provvedimenti messi in atto dall’amministrazione – protesta la Rsu, che ieri ha organizzato un volantinaggio alla stazione centrale – a fronte della troppa cantierizzazione della città. Provvedimenti che non tutelano il normale svolgimento dei servizi pubblici e mettono in grossa difficoltà migliaia di lavoratori, pendolari, cittadini e turisti».

«Ogni giorno – scrivono i rappresentanti sindacali – servono tempi incalcolabili e incerti per muoversi. Non è possibile». Secondo quanto riferisce la Rsu lunedì, a protestare sotto Palazzo Vecchio, ci saranno cittadini, studenti, una delegazione dei tassisti, dipendenti di Alia (ex Quadrifoglio), autisti di scuolabus. Adesione anche da parte di Alternativa Libera, Movimento 5 stelle, Perunaltracittà.

Ma ecco le linee con più problemi.

LINEA 6 - Collega Coverciano a Torregalli. Un servizio importante per i cittadini. Eppure, non funziona. Gli autisti segnalano continui ritardi sui tempi di percorrenza. Il nodo critico resta la stazione: da Coverciano verso Torregalli il 6 arriva in piazza San Marco, quindi si immette in via XXVII Aprile e poi in via Nazionale, dove, nella parte finale, il traffico privato si mescola ai mezzi pubblici. Se la zona di Santa Maria Novella è bloccata i bus della 6 accumulano ritardi medi di 25-30 minuti.

LINEA 14 - Nelle ore di maggior traffico in città, gli utenti segnalano attese dai 30 ai 40 minuti. Tante le proteste per la linea che collega la zona sud con Careggi. Autisti e utenti avevano chiesto di spezzare il percorso, per migliorare la frequenza dei mezzi di questa linea che attraversa Statuto, Dalmazia-Morgagni e la stazione di Santa Maria Novella. Altro punto critico quello della scuola di via Dino del Garbo dove le auto in doppia fila rendono problematico il passaggio degli autobus.

LINEA 8 - Il tempo di percorrenza della linea 8 è fissato in circa 45 minuti. L’autista, cioè, dovrebbe portare l’autobus dal capolinea di Bagno a Ripoli (I Ponti) a quello di via Dino del Garbo a Careggi in meno di tre quarti d’ora. Impossibile. L’8, infatti, attraversa tutti i viali di circonvallazione. All’ingresso o all’uscita di scuole e uffici, s’imbatte nel traffico privato e nelle auto parcheggiate in divieto di sosta.

LINEA 17 - Collega Coverciano, con capolinea viale Verga, alle Cascine. Un percorso che, attorno alle 8-9 di mattina, si dovrebbe fare in tre quarti d’ora. Ma gli utenti si ritrovano ad aspettare alla fermata anche 25-30 minuti. Il 17 incontra tre punti caldi nella direzione Coverciano-Cascine: via Nazionale, piazza Stazione, via della Scala. Nel percorso inverso incontra via Jacopo da Diacceto e via Valfonda che, dopo la modifica della viabilità del mese scorso, sono quasi sempre intasate dal traffico privato.

LINEA 11 - Collega il Salviatino alla Gora, al Galluzzo. Un percorso a ostacoli. I ritardi non sono calcolabili. A sorpresa, secondo le condizioni di traffico, si va dai 5 ai 30 minuti. Anche nel caso dell’11, i punti più critici sono, nella direttrice Salviatino - Galluzzo, via Nazionale, via della Scala e il piazzale di Porta Romana, mentre nella direttrice Galluzzo-Salviatino i problemi iniziano in via Panzani e proseguono nell’attraversamento della stazione per uscire in via Valfonda.