Pietro Mecarozzi
Cronaca

Cantieri tram a Firenze, quanti ritardi. Pioggia di penali del Comune, conto da oltre un milione. Pesano le multe giornaliere

Palazzo Vecchio contesta ogni mese circa 100mila euro di ammende alla società appaltatrice. Alcune sono già state saldate, su altre ci sono contenziosi e arbitrati in corso tra le parti

Firenze, 3 agosto 2024 – Procedono a ritmo lento i lavori nei cantieri della tramvia. Mentre dall’altra parte sale rapidamente la somma delle penali che Palazzo Vecchio contesta alle aziende appaltatrice. Con la ultima Sal (Stadi di avanzamento lavori di ieri, la cifra totale al 30 aprile 2024 è di 1.238.956 euro, a fronte dei 67 milioni del costo della Vacs (Variante centro storico). A pesare, si legge negli atti, è soprattutto la seconda clausola – oltre a quelle per i ritardi meramente collegati ai lavori – che prevede penali giornaliere per il ritardo nella riconsegna al Comune di aree pubbliche (strade, piazze, parcheggi, controviali) occupate dai cantieri della Variante centro storico – Lavagnini - Libertà - San Marco – e da quelli di "anticipazione" per la linea 3.2.1 (Libertà – Bagno a Ripoli). Solo nella determina di questo mese il Comune di Firenze contesta oltre 110mila euro di multa alla Tram spa: 2mila euro circa per la viabilità di viale Don Minzoni; e oltre 108 mila euro per le aree di piazza San Marco, Parterre e piazza della Libertà. Per la prima zona, si tratta di 72 euro al giorno, mentre per le arterie principali del centro storico e della cintura che lo circonda l’obolo giornaliero oscilla dai 313 (San marco) ai 2190 euro (Parterre).

Dalla società costruttrice, fanno sapere che alcune penali nel corso di questi mesi sono già stati saldati. Anche se la partita a colpi di conteggi e tempistiche non sembra potersi risolvere così facilmente: a ogni Sal, infatti, i tecnici della Tram spa depositano le loro contestazioni, sono inoltre in corso degli arbitrati tre le parti, e non si esclude fino in fondo che, conclusi i lavori, possa anche scattare un contenzioso amministrativo.

Il calendario dei progetti parla di un ritardo che varia di zona in zona: le date di inizio cantierizzazione partono in linea generale per tutte le aree nei mesi primaverili ed estivi del 2023; mentre la scadenza di riconsegna delle aree pubbliche occupate o la riapertura al pubblico varia dai primi di giugno per il viale Lavagnini, a fine agosto per piazza della Libertà tratto viale Matteotti, a fine aprile sempre per piazza Libertà ma tratto via Capponi e per Parterre e viale Don Minzoni.

Quest’anno poi, malgrado il pressing del Comune verso Tram Spa, c’è stato anche un’accelerazione: nel 2023 le penali si erano fermate a circa 442mila euro, mentre in questi primi mesi del 2024 hanno superato i 700mila euro. Già a gennaio Tram Spa si è vista contestare penali per circa 140mila euro, a febbraio per 106mila euro, a marzo per 57mila euro, ad aprile per 41mila, a maggio per 116mila e infine a giugno per 102mila euro.

Anche in quel caso, i punti più colpiti, a causa de ritardi di riconsegna, sono state le aree di viale don Minzoni, piazza San Marco, il Parterre, piazza Libertà-viale Matteotti, piazza Libertà-via Capponi.

A costare di più per la società guidata da Fabrizio Bartaloni, è stata l’area viale e controviale Lavagnini, con penali che hanno raggiunto 412.724mila euro. Subito dopo la zona piazza Libertà, con 259.642mila euro totali. Poi il Parterre, che alle casse della Tram spa grava con 234.009mila euro di ammende. E infine l’area di piazza San marco, con 216.297mila euro, e quella di viale Don Minzoni, con 116.283mila euro totali di penali.

In questi giorni sono inoltre previsti i lavori propedeutici per la nuova linea. Lavori che però non saranno impattanti, a parte qualche restringimento di carreggiata per spostare alcuni sotto servizi, per posare subito i binari e per realizzare le due fermate: Beccaria e Baldissera. Il progetto definitivo della 3.2.1 è già stato approvato dall’ex amministrazione Nardella, ora si attende che la nuova giunta e i tecnici di Palazzo Vecchio diano il via libera anche a quello esecutivo.