CHIARA OTTAVIANI
Cronaca

"Mi aspettavano a pranzo, arriverò a cena”: ritardi dei treni a Firenze, attese fra caldo e folla

La stazione di Santa Maria Novella accoglie i viaggiatori che aspettano i loro convogli nella giornata in cui, per un guasto tecnico, il traffico su rotaia è fortemente compromesso. Le storie di chi deve tornare a casa

Firenze, 19 luglio 2024 – Un venerdì nero. La stazione di Santa Maria Novella si è trasformata in un vero e proprio accampamento. Il guasto di un treno sull'Alta velocità a Firenze Rovezzano ha causato ritardi di ore su tutte le linee ferroviarie.

Sono centinaia le persone in piedi sotto i tabelloni che annunciano gli orari di partenza e di arrivo dei treni. Sono tutti in attesa di una buona notizia, ma i ritardi continuano ad aumentare.

La folla alla stazione di Firenze Santa Maria Novella nella mattina del 19 luglio
La folla alla stazione di Firenze Santa Maria Novella nella mattina del 19 luglio

"Io e la mia amica dovevamo andare a Napoli, ci stavano aspettando i nostri fidanzati, il treno sarebbe dovuto partire alle 11.30, sono le 13.00 e siamo ancora qui."

I più fortunati si sono accaparrati un posto sulle panchine, altri sulle valige, altri ancora, sfiniti dal ritardo e dal caldo, si sono persino sdraiati in terra, a leggere o a dormire per ingannare il tempo.

"Io sono uno studente fuorisede – dice un ragazzo – e mi capita spesso di prendere treni. Purtroppo i ritardi sono all'ordine del giorno ma giornate come oggi sono insostenibili, sono di Torino e studio a Firenze, avevo organizzato di tornare a casa per le vacanze estive, i miei genitori mi avevano già preparato il pranzo ma sono le 13.30 ed il mio treno al momento segnala 200min di ritado, quindi sarò fortunato se riuscirò ad arrivare per cena”.

I negozi della stazione sono diventati rifugio per tutti coloro che si erano stancati di attendere fissando il tabellone. Dalla fila nei fast food, al giro in libreria, o in profumeria, ognuno cerca di impiegare il tempo come può.

"Io e mio marito eravamo in viaggio a Firenze – dice una donna – Dobbiamo tornare a Salerno dai nostri figli ma ormai stiamo perdendo le speranze di partire, nel frattempo facciamo un giro per i negozi, ho comprato un profumo a mia figlia, una magra consolazione".