Leonardo
Alessi *
Guardando all’anno scolastico in corso e facendo un primo bilancio del 2020 va detto che il sistema paritario, nella nostra Regione, ha retto bene. L’attività didattica si è svolta con continuità, offrendo alle famiglie i medesimi servizi. Con onestà dobbiamo tuttavia riconoscere che se una grande difficoltà c’è stata è quella che ha riguardato i ragazzi più grandi e la didattica a distanza. La difficoltà non è stata tanto quella delle scuole che si sono organizzate e lo hanno fatto anche bene, ma quella dei ragazzi che si trovano con meno strumenti e difese per affrontare i problemi della dispersione, della solitudine e dall’allontanamento forzato dal loro contesto naturale. A questa generazione di ragazzi, sui quali già gravava una crisi del "mondo adulto" incapace di trasmettere valori, si è chiesto un ulteriore sacrificio: si è tolta loro la scuola la mattina, la socializzazione, il rapporto con gli altri, le occasioni di incontro, di fare sport insieme… le cose più belle delle loro età. La nostra società, concentrata sulle esigenze dell’adulto, ha pensato – giustamente – a curare e prevenire la malattia degli anziani e – altrettanto giustamente – a come e quanto ristorare le attività e le imprese ma non si può dimenticare la cura dei giovani, perché in loro è riposta la possibilità di uno sviluppo positivo della società. La scuola è una cosa viva fatta di persone che si incontrano, questo non è possibile dallo schermo di un Pc e sarebbe il trionfo di un modello individualista, egoistico e adultocentrico. Devono prevalere adesso questa consapevolezza e questa responsabilità, affinché le scuole il 7 gennaio riaprano in presenza.
* presidente Fism Toscana