IACOPO NATHAN
Cronaca

Rivoluzione viola, c’è il nuovo giglio Ma l’omaggio al passato divide già

Il nuovo logo, stilizzato e spigoloso, ricorda un po’ quello del primo scudetto. I grandi del passato perplessi

di Iacopo Nathan

Addio al rombo, ai pistilli e alle lettere "ACF", al loro posto una grande V incastonata in un quadrato sotto un giglio stilizzato. Può riassumersi così il cambio presentato dalla proprietà della Fiorentina, che ha mostrato ufficialmente il logo della squadra viola dalla prossima stagione. "La nuova immagine servirà ad accompagnare il club in un futuro sempre più segnato da contesti phygital (l’integrazione totale tra mondo fisico e mondo digitale) e ad abbracciare e ispirare un pubblico digitale, ampio e globale" dice la società di Rocco Commisso, che da oltre due anni stava lavorando a questo restyling. Ma se la proprietà non aveva dubbi sul cambiare l’immagine del club, i fiorentini hanno rispettato la loro tradizionale vena polemica, dividendosi tra chi apprezza il giglio del futuro e chi è legato al passato.

Da sottolineare come il nuovo logo abbia forti richiami agli stemmi della Fiorentina dei due scudetti, che presentavano a loro volta un giglio squadrato e spigoloso. E sui social da subito è stato scritto di tutto, tra chi ha apprezzato la scelta e chi è legato allo stemma attuale.

"Giù le mani dal logo attuale", "Ma perché non teniamo il giglio dei Pontello?", "Cos’è quella V enorme?", "più lo guardo e più mi piace", "Bellissimo, mi ricorda i tempi d’oro di Hamrin", anche chi ha vestito la maglia viola negli anni ha accolto in maniera diversa il restyling.

"Conosciamo Firenze, le novità hanno sempre bisogno di tempo e sono sempre oggetto di critica – dice Giancarlo Antognoni -. Ho sentito di tutto, c’è a chi piace e a chi no, è normale. Personalmente non lo trovo brutto, ma credo che il giglio sia troppo piccolo. Mi piace il fatto che sia una sorta di unione tra i gigli del passato e quelli recenti, ma diciamo che sono legato a stemmi più tradizionali".

"Il giglio è il logo di Firenze e della Fiorentina – racconta Alberto Orzan -. Non dimentichiamoci che prima di tutto è un fiore, e in quanto tale deve avere curve, linee morbide e sinuose. Sicuramente il nuovo logo è moderno, bello e sono certo che sia appropriato per quello che la società vuole fare. Ma non mi piace. Deve essere morbido, questo è falsato".

"Senza polemica non è Firenze – aggiunge Giancarlo ’Picchio’ De Sisti -. Ho visto il nuovo logo e capisco l’esigenza di rinnovarsi ma io sono all’antica, legato agli stemmi che ho vissuto in prima persona. Effettivamente ricorda alcuni di quelli degli anni ’60, ma non è certo uguale. Va detto che comunque non è male". Il giglio nasconde anche profondi legami con la storia di Firenze, e anche i dettagli possono fare la differenza.

"Non è male, ma mancano i pistilli, e non è una cosa da dimenticare. – spiega Luciano Artusi -. Questo è un giglio accapponato, perché c’è una storia dietro. Firenze, nel corso della sua storia, era l’unica che aveva i gigli con i pistilli, che contengono i semi, in modo da poterlo regalare agli altri ma non farlo ricrescere. Era un segno della grandezza della città. Forse fare due domande ad un esperto di araldica sarebbe stato meglio. C’è stato molto peggio ecco".