Chi tra gli amici più cari è arrivato domenica presto in via della Fornace 18, con il cuore in gola, disperato senza più il suo Angelo, ha sperato che almeno a portarselo via sia stato un malore fulminante. Che lui non abbia sofferto. Che quanto di atroce è accaduto, sia accaduto, ma solo ’dopo’.
Un incendio ha devastato il primo piano di una palazzina, accanto a uno studio di architettura, dove abitava Angelo Magherini, 62 anni, dipendente di Città Metropolitana-Ambito Turismo. Ai pompieri, entrati nella casa, in camera da letto, intorno alle 9, si è presentato uno spettacolo orrendo, raccapricciante: un corpo annerito, semicarbonizzato. In questa mattinata uggiosa, sgomenti, attoniti piangono Angelo qui, proprio sotto la sua casa, alcuni degli amici, compagni degli anni più felici e spensierati. Più belli. Che triste ‘come eravamo’ ieri mattina in via della Fornace.
Sul posto la polizia, intervenuta anche con la scientifica. Lunghi rilievi per l’intera mattinata. Polizia Municipale in appoggio per eventuali criticità legate al transito (scarso) di mezzi vicino a San Niccolò, scorcio di rive gauche d’Oltrarno. Non risultano essere stati evacuati altri residenti della palazzina o degli edifuici circostanti. Il pianto e la disperazione composti degli amici cari di Angelo, gli amici dell’adolescenza e poi di una vita, è giunto a conferma ancora prima del riconoscimento ufficiale.
Magherini è morto – così è stato reso noto – "per una causa accidentale" che ha originato e quindi fatto scatenare il principio d’incendio che nessuno ha potuto sedare in tempo. Nessuna ricostruzione neppure in via ipotetica – al momento – circa questa ’causa accidentale’ che ha scatenato la tragedia.
E allora a cercare di chiarire un po’ che cosa può essere avvenuto, hanno contribuito le persone della zona: "Si parla di una coperta elettrica" ha detto un signore. Ma la combustione e poi il principio d’incendio potrebbero essere partiti anche da una stufetta killer. Però di conferme ufficiali, per ora, nessuna traccia.
Il fumo che usciva dall’appartamento di prima mattina è stato visto da qualcuno dei residenti che, allarmato ha telefonato per far arrivare i soccorsi. Ma troppo tardi purtroppo. Deciderà il sostituto procuratore di turno in ordine all’autopsia, per stabilire se la morte è sopraggiunto per soffocamento, inalazione di fumo e sostanze tossiche sprigionatesi con la combustione, o per le terribili bruciature, con l’uomo srpreso nel sonno e impossibilitato a qualsiasi tentativo per salvarsi. O come invece c’è da sperare per un possibile malore precedente che non l’avrebbe fatto soffrire.
Angelo Magherini, prima in Provincia, poi a Città Metropolitana l’ente territoriale di area vasta il cui territorio coincide con quello della preesistente provincia. Di lui si ricordano tra l’altro anche il contributo alla ricerca Caratteri e sostenibilità del turismo nelle città d’arte: il caso di Firenze.
g. sp.