Firenze, 4 giugno 2021 - Il danno più grosso mai patito dalla Coop. L’entità? Si parla di milioni, considerato che nel centro commerciale di Ponte a Greve non c’è soltanto il supermercato. Cibo, vestiario, hi tech. «Ma per una quantificazione bisogna prima poter rientrare all’interno», dice il responsabile delle relazioni esterne di Unicoop Claudio Vanni.
Incendio Firenze, gli interni della Coop distrutti: le foto
L’attività della struttura resterà inevitabilmente ferma a lungo. Un bel guaio anche per i negozi che si affacciano sulla galleria commerciale: alcuni di loro stavano ritrovando adesso un po’ di ossigeno dopo i mesi a singhiozzo del lockdown. Dopo i vigili del fuoco, che hanno passato la notte nel tentativo di domare le fiamme partite dal tetto, si metterà in moto la magistratura.
Il pm di turno, Christine Von Borries, ha seguito costantemente l’evolversi dell’incendio e attende i primi report. E’ accertato che le fiamme sono partite dal tetto del grande capannone, dove erano in corso lavori di manutenzione da parte di una ditta specializzata.
C’è anche l’aspetto ambientale, non secondario: la colonna di fumo, visibile dall’altra parte della città, è pericolosa? L’assessore alla protezione civile Titta Meucci invita i cittadini a tenere chiuse le finestre. «E’ importante che i residenti non si espongano ai fumi che continueranno fino al completo spegnimento».
Su tutto c’è la considerazione più importante: le strutture si riparano, la grande fortuna è che nessuno si è fatto male in questo incendio che alla fine è diventato di dimensioni notevoli, tanto da mettere rischio l’agibilità di una struttura inaugurata nel 2003 e diventata un punto di riferimento per il commercio nel quartiere 4 e a Scandicci.
Una struttura che si estende su una superficie di 13mila metri quadrati e comprende oltre al supermercato Unicoop, una galleria commerciale con 20 esercizi di piccole e medie dimensioni. Presenti anche servizi essenziali come la farmacia e l’ufficio postale. Per spegnere le fiamme i vigili del fuoco hanno fatto ricorso anche a mezzi sofisticati, come il robot dotato di un cannoncino antincendio. Oggi, dopo lo spegnimento delle fiamme è previsto un sopralluogo.
Stefano Brogioni