FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Firenze, chi è l'uomo ricercato: il passato in burrasca del gigante dell'Isolotto

La caccia alla persona armata: si tratta di un ex calciante. Il racconto degli abitanti del quartiere

Rolando Scarpellini alla fine di una partita del calcio storico nell’edizione del 2016, dove aveva giocato per l’ultima volta prima di essere squalificato

Firenze, 30 agosto 2018  «Ma che è successo?». «Eh, che è successo... stanno cercando Rolando». Via Libero Andreotti, tardo pomeriggio. Diversi residenti dell’Isolotto sono davanti alla discesina che porta al fondo dove Rolando Scarpellini tiene gli attrezzi da lavoro. Qui gli agenti della scientifica hanno trovato 5 bossoli, qui si stanno concentrando le indagini mentre la caccia all’uomo va avanti in tutto il quartiere. Qui si radunano diversi conoscenti dell’uomo, da un giorno il più ricercato di Firenze.

Rolando Scarpellini, fisico imponente, calciante prima rosso, poi bianco fino al 2016, quando la commissione gli infligge due anni di squalifica per i fatti della semifinale Bianchi - Verdi. Scarpellini è molto conosciuto all’Isolotto dove ha sempre vissuto. E nel suo passato ci sono diversi episodi che lo hanno portato ad avere a che fare con la giustizia.

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Come il coinvolgimento nel 1999 nel tentato omicidio del calciante di parte azzurra David Rettori, ferito a una spalla da un colpo di arma da fuoco nel corso di una rissa scoppiata davanti alla palestra della Montagnola.

Un anno più tardi Scarpellini fu arrestato nuovamente dalla Mobile della Questura fiorentina in esito a un’inchiesta legata al mondo dei buttafuori dei locali. Insieme a lui finirono in carcere un altro dei partecipanti al raid contro Rettori e un agente di polizia.

Dopo le vicende giudiziarie Scarpellini, raccontano gli amici, aveva provato a ripartire. Lavorava come imbianchino, faceva anche piccoli lavori di muratura. Ieri il quartiere è stato praticamente ‘militarizzato’. Tra via Pio Fedi, via Andreotti e la piazza dell’Isolotto era tutto un via vai di poliziotti, auto con lampeggianti, agenti in assetto anti sommossa. In strada sono scese anche tante persone, incuriosite da quello che stava accadendo. A cercare di capire quale fosse l’esito della caccia all’uomo che era in corso (senza esito) per le strade dell’Isolotto.

C’erano anche molti conoscenti di Scarpellini, che hanno seguito l’evolversi della giornata, quasi rassegnati di fronte alle voci che giravano in maniera sempre più insistente.

La lite, gli spari (ancora tutti da verificare), la fuga. La ricerca spasmodica tra l’abitazione, il laboratorio, la casa della mamma.

«Abbiamo passato una giornata tra paura e polizia – raccontano alcuni residenti – ma ancora non è finita. Una brutta situazione per tutti quelli che abitano qui. Non sappiamo come andrà a finire».