Grossa tubatura rotta e fuga di gas. La paura di un’esplosione e di intossicazioni, i vigili del fuoco che evacuano appartamenti, uffici e negozi. Settanta persone vengono fatte uscire, messe al sicuro. L’ordine di spegnere illuminazione pubblica e semafori: la prudenza con il gas non è mai troppa e la concentrazione era tale da far temere il peggio.
In pochi minuti si scatena l’inferno. E la rabbia dei fiorentini che vomita sui social tra sarcasmo e sacramenti. Il traffico si paralizza in mezza città, per quel mix micidiale dello stop al passagio dei veicoli nel punto nevralgico dei viali di circonvallazione: piazza della Libertà. Poi la pioggia e l’ora di punta hanno servito il maxi ingorgo. Più che perfetto, tremendo.
Erano quasi le cinque, a quell’ora gli operai avrebbero staccato dal turno, quando al cantiere della tramvia in piazza della Libertà, vicino all’Arco di Lorena, si spacca una grossa tubazione del metanodotto, in pratica un’autostrada del gas: il rumore fa spavento, il gas che fuoriesce sembra una cascata d’acqua. La puzza che pervade l’aria, punge. Per fare mezzo chilometro in auto c’è chi ci ha messo un’ora. Per dare un’idea della situazione, qualcuno ha avuto attacchi di panico per la claustrofobia ingenerata dal blocco totale. Centralini impazziti ai vigili del fuoco e alla polizia municipale. I vigili impegnati a deviare il traffico che via via passava il tempo si aggrovigliava sempre di più.
Deviato dalla zona rossa, che va dal viale Matteotti (altezza incrocio con via Lamarmora) fino alla Fortezza, non solo il traffico privato, ma anche il transito dei mezzi del trasporto pubblico, complicando ulteriormente la situazione: sul posto gli operatori di Autolinee Toscane, in contatto con la sala radio e con gli autisti, hanno cercato di ridurre gli inevitabili disagi per l’utenza. Deviate le linee 1, 7, 8, 10, 11, 13, C1, 17, 20, 31, 32, 25. Mentre sono rimaste bloccate nel traffico congestionato le linee 6, 14, 23 e quelle extraurbane dirette verso il Mugello e il Valdarno.
Ironia della sorte in Palazzo Vecchio era in corso una riunione tra l’assessore alla mobilità e alla grandi opere, Stefano Giorgetti, con i responsabili dei cantieri, per fare il punto sull’avanzamento dei lavori e sulle prossime lavorazioni partenza.
"Mi dispiace per i fiorentini che sono rimasti bloccati nel traffico, io compreso – dice Giorgetti – Ma l’aspetto principale rimane sempre la sicurezza dei cittadini. I vigili del fuoco hanno chiuso la viabilità nel perimetro interessato, ma gli interventi hanno causato forti ripercussioni sul traffico andato in tilt in mezza città".
Per il principio dei vasi comunicanti le prime strade a bloccarsi sono via Lorenzo il Magnifico, viale Lavagnini, via Bolognese; dall’altra parte si bloccano subito via Masaccio, via Pascoli, via Mafalda di Savoia. Poi la stessa sorte si estende a viale Milton, viale Matteotti e viale Don Minzoni, viale Fratelli Rosselli, viale Strozzi. Porta a Prato, ponte alla Vittoria. Ma quando il traffico è così intasato l’intera viabilità fiorentina ne risente, persino nelle stradine collinari usate per sfuggire alla morsa, ma rischiose perché strette. Poi la giornata di pioggia aveva scoraggiato una parte degli scooteristi, quindi le auto in circolazione erano tante. Anche l’ora di punta non ha agevolato.
A tarda sera Toscana Energia, accompagnata dai vigili del fuoco presenti anche con il nucleo biologico chimico radiologico, riesce a ridurre il flusso del gas in uscita dalla tubazione fratturata. Ma si continua a lavorare per la riparazione.