Dall’inizio dell’anno la lista di attesa per l’accesso alle case di riposo del Mugello con la quota sanitaria a carico dell’USL è bloccata. Con gravissimi disagi per gli anziani e le loro famiglie. Lo denuncia un Comitato di familiari dei ricoverati al Villaggio San Francesco di Scarperia e San Piero, la RSA più grande del Mugello, con i suoi 118 posti.
Ma il problema riguarda le case di riposo di tutta la zona, che in Mugello sono numerose, una decina, con centinaia di posti letto per non autosufficienti. La lettera è stata indirizzata alla Società della Salute, e per conoscenza al presidente regionale Giani e all’assessore Spinelli.
"Come comitato – si legge – rappresentiamo sia utenti in carico alla Zona Mugello sia utenti sulla zona fiorentina, nord/ovest e zona sud/est. Ormai da molti mesi la lista d’attesa per l’assegnazione della quota sanitaria sulla zona Mugello è completamente ferma, mentre sulle altre zone sembra che ci siano piccoli scorrimenti anche se lenti. I familiari si domandano: come mai? Che tipo di problematiche ci sono? Che politica viene applicata in materia di anziani non autosufficienti e del loro accudimento?"
Il meccanismo sarebbe semplice: quando si libera in una delle case di riposo un posto causa decesso, ne viene data comunicazione alla Società della Salute, che avverte la famiglia dell’anziano, che sceglie una Rsa. E così la graduatoria scorre. Ebbene, nel 2024, la Società della Salute Mugello sembra aver completamente bloccato gli accessi – si parla della forma convenzionata -. I posti si liberano – solo alla Rsa San Francesco vi sono stati quindici decessi, e dunque quindici posti sono a disposizione -, ma non si è proceduto allo scorrimento della lista d’attesa. Col risultato di utilizzare un minor numero di quote sanitarie e quindi di risparmiare centinaia di migliaia di euro, visto che per ogni anziano è prevista una quota sanitaria di 58 euro/giorno.
I familiari lo evidenziano: tutto questo crea "un grande disagio alle famiglie, che devono sostenere i costi importanti per l’inserimento in Rsa a totale carico loro". Ed è problema non da poco. Perché o si trova una badante, o si è costretti a inserire l’anziano in rsa come privato, accollandosi cioè l’intera retta. E ogni mese sono costi da 2000 euro, per la badante, da 3000 euro per le case di riposo.
"Una situazione insostenibile per tante famiglie, spesso drammatica", nota uno dei familiari. Il direttore della SdSMugello Marco Brintazzoli riconosce il problema: "Nell’ultimo anno le richieste per inserimenti in RSA sono aumentate. Nei prossimi giorni ho un appuntamento in direzione Asl per riprogrammare il budget delle quote sanitarie: dobbiamo aumentare il budget per far fronte al cambiamento di esigenze nel tessuto sociale, dove ora si fa maggior ricorso al ricovero in casa di riposo". Brintazzoli in parte rassicura: "Ultimamente abbiamo iniziato a recuperare il turn-over con lo scorrimento delle liste, ma va detto che questo non è sufficiente".
Paolo Guidotti