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Nelle salme dei due anziani si cercano le risposte . Il legale di una delle famiglie: "Su Samuelli evidente intossicazione".
di Pietro MecarozziFIRENZEIeri pomeriggio è stato riesumato il corpo di Carla Ferretti dal cimitero Le Cannucce di Figline e Incisa Valdarno. Il figlio Claudio non ha voluto partecipare perché troppo scosso. Mentre il suo team legale, composto dagli avvocati Roberto Di Mattia e Marco Baricchi, è pronto a nominare un medico legale di parte per gli esami autoptici che saranno eseguiti nei prossimi giorni. Studiare il passato per capire il futuro: le indagini della procura di Firenze sulla morte dei tre anziani avvenuta dopo il ricovero per una presunta intossicazione alimentare si concentrano sulla cena di domenica 9 febbraio. Benedetta Foti, la pm titolare dell’inchiesta, ha già in agenda per oggi la seconda e ultima riesumazione del corpo di Gianpiero Samuelli, seppellito nel cimitero di San Giovanni Valdarno (Arezzo). Nelle salme dei due anziani ci sono le risposte alla tragedia che ha travolto Firenze la scorsa settimana. Cosa hanno mangiato? Qual era l’alimento contaminato?
La procura aveva già disposto l’autopsia sulla salma di una delle due anziane morte, Daria Tanzini, che non era ancora stata seppellita. Gli esami del medico legale Martina Focardi scioglieranno quindi i dubbi che aleggiano sull’intera vicenda. E che con i primi esiti negativi dei tamponi svolti sugli alimenti trovati nel centro cottura della rsa di Monsavano - da dove tutto è partito - si sono amplificati. Anche se è bene specificare che il cibo analizzato fa parte del campione di alimenti che ogni mensa, secondo quanto spiegato, deve conservare ai fini della necessità di analisi. E non è escluso che nella cena di domenica scorsa - che ha fatto da detonatore del focolaio - sia stato servito altro oltre al menù reso noto nei giorni scorsi composto da passato di carote, mix di verdure, coniglio e patate e pizza. In particolare, secondo quanto trapela, a una delle donne poi deceduta sarebbe stata servita anche della lasagna.
Intanto, un altro degli ospiti delle quattro rsa del Gruppo Sereni Orizzonti coinvolte nel focolaio avrebbe presentato denuncia. Il fascicolo d’inchiesta è sempre a carico di ignoti, e i reati ipotizzati sono omicidio colposo e adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari. In totale quella notte sono 114 gli anziani - su un totale di 173 degenti - che si sentono male. Mentre i decessi sono avvenuti uno lunedì mattina, uno lunedì pomeriggio e uno nella notte tra lunedì e martedì. La prima notizia di quanto accaduto esce sul nostro giornale solo giovedì. Cosa è successo nel mezzo? Se lo chiede anche il legale della famiglia Samuelli, Lorenzo Pellegrini (coadiuvato in materia civile dal collega Luca Burroni Biondi), che solleva perplessità anche sugli accertamenti svolti fino ad oggi.
"Si apprende stamani dai giornali che dai primi test sul cibo “non risulterebbero contaminazioni” - dice -. Al di là della verifica in ordine ai tempi, parrebbe, infatti, che i prelievi dei campioni siano stati eseguiti solo dopo alcuni giorni e quindi non si sa esattamente su quali cibi, nonché in ordine alla dichiarazione della stessa Rsa dell’11 febbraio, secondo cui vi sarebbero stati casi di disturbi gastrointestinali e che il centro cottura e’ stato chiuso per una possibile contaminazione in cucina, il dato può ben trovare falsificazione dall’esame autoptico sulle persone decedute e dalla lettura delle cartelle mediche ospedaliere". Perché per quanto riguarda Gianpiero Samuelli, continua Pellegrini, "il medico dell’ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova riferì telefonicamente alle ore 8,26 alla figlia Lucia la sussistenza di un quadro clinico gravissimo per “l’intestino completamente dilatato” a causa dell’intossicazione".