Cosa ha mangiato per cena domenica 9 febbraio? Chi ha somministrato il cibo? Chi era presente in struttura? Che cosa è stato fatto? Domande ad oggi cadute nel vuoto. A porle è stato l’avvocato della famiglia Samuelli, Lorenzo Pellegrini. A non rispondere, per il momento, la Sereni Orizzonti.
In attesa di una svolta nelle indagini della procura di Firenze, i parenti delle tre vittime (e di colo che hanno accusato malori) continuano a cercare spiegazioni su quanto accaduto il 9 febbraio nelle tre RSA fiorentine.
Gli anziani morti – ospiti delle case di risposo – dopo il ricovero in ospedale a seguito di una presunta intossicazione alimentare sono Gianpiero Samuelli, 88 anni, Daria Tanzini, 89, e Carla Ferretti, 80.
Il fascicolo d’inchiesta è sempre a carico di ignoti, e i reati ipotizzati sono omicidio colposo e adulterazione o commercio colposo di sostanze alimentari. La cena ’incriminata’ è avvenuta domenica 9 febbraio. E i primi malori si sono verificati nella notte di domenica e la mattina del lunedì. Il menù ’contaminato’ era a base di passato di carote, verdure, coniglio e patate, pizza. In totale si sono registrati 114 casi di gastroenterite su 173 pazienti presenti nelle quattro case di cura coinvolte di proprietà della Sereni Orizzonti.
La famiglia Samuelli, tramite il legale Pellegrini, spiega inoltre che alla moglie del defunto, quando si è recata a Villa Desiderio l’11 febbraio a recuperare gli oggetti personali del marito, gli è stato detto "che non era presente né il direttore né il responsabile amministrativo" perché stavano seguendo una "situazione particolare". E che quindi nessuno gli avrebbe presentato "personalmente le proprie condoglianze". La versione della holding dice invece tutto il contrario.
Mentre per quanto riguarda la richiesta di spiegazioni "la società a fin da subito ha avviato le proprie indagini interne" che non hanno "evidenziato mancanza addebitabili al personale della struttura". Massima collaborazione, aggiungono, è stata "offerta agli enti competenti e alle indagini della procura".
Ma alle famiglie non basta. "Nessuna norma – spiega l’avvocato Pellegrini – vieta a Sereni Orizzonti di dare spiegazione ai famigliari di Samuelli su cosa è accaduto quella notte". Compreso le presenze in struttura, i medici e il personale infermieristico intervenuto. "Domande la cui risposta – conclude il legale – non è solo vietata ma è dovuta, prima ancora che in forza del contratto che legava Sereni Orizzonti con il defunto, in virtù di non negoziabili ragioni etiche e morali".
Nei prossimi giorni verranno disposte le autopsie sulle salme riesumate di Samuelli e Ferretti. In attesa di scoprire gli esiti degli esami già svolti sul terzo cadavere, quello di Tanzini.
Non rimane quindi che attendete.
Pie.Meca.