REDAZIONE FIRENZE

Rsa, quote sociali aumentate. Scontro fra Regione e gestori

Spinelli: “Vanno concordate”, gli imprenditori: “Abbiamo autonomia per decidere”

Firenze, 25 febbraio 2025 – Non sono mancati accesi scambi di opinioni durante il forum di oggi, organizzato da La Nazione, sul tema delle Rsa, con gli esperti del settore. Ad avere qualcosa da dire, in particolare, sono stati la Regione Toscana – rappresentata dall’assessora alle Politiche sociali Serena Spinelli – e i gestori delle strutture. Il nodo sono sempre i soldi. In particolare quelli che fanno riferimento alla quota sociale, ovvero quella che va a coprire le spese per vitto e alloggio, per intendersi, e che è pagata dalle famiglie con compartecipazione del Comune (l’ente copre fino a 53,5 euro al giorno). La stessa quota che adesso, a quanto pare, è stata alzata. 

Si è aperta dunque una guerra di tariffe. I gestori chiedono e rivendicano autonomia e margine d’azione per compensare gli aumenti subiti dai rinnovi dei contratti collettivi nazionali dei loro dipendenti, nonché l’incremento dei costi dei fornitori, la Regione chiede invece concertazione. “Ci sono regole di sistema che definiscono i costi, e ci sono norme che chiariscono come la quota sociale venga autonomamente determinata dal gestore. Ci sono differenze sulle tipologie di rette, su cui influisce anche il costo e la gestione dell’immobile. La Regione ha fissato il tetto di 53,5 euro al giorno e dal 2016 non l’ha mossa. Ma nel frattempo il mondo è cambiato, i costi sono aumentati e quindi per una gestione sostenibile la media si aggira attorno ai 68 euro”, sottolinea il presidente di Uneba Toscana Andrea Blandi.

La Nazione. Forum RSA
Forum sulle problematiche delle Rsa alla Nazione. Nella foto Andrea Blandi (Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Immediata la reprimenda dell’assessora Spinelli, che dice di aver appreso la notizia direttamente “dai giornali” e che già nei giorni scorsi, sulle pagine de La Nazione, aveva espresso disapprovazione. “Senza un accordo territoriale non potete cambiare le regole del gioco. Se c’è un contratto in essere, il grado di autonomia non significa disattendere quel contratto. State inviando lettere perché stanno scadendo le convenzioni - risponde stizzita l’assessora -. Su questo discuteremo a lungo insieme ai direttori delle zone di distretto e il Comune”.

Da qui il botta e risposta: “Non può aver appreso la notizia dai giornali. Già lo scorso 15 settembre, nel suo assessorato, avevamo sollevato la questione dei rincari al momento della scadenza dei contratti” fa notare il presidente regionale Anaste Paolo Moneti. “Peccato che state ipotizzando un aumento della quota fino a 70 euro, è inaccettabile”, incalza Spinelli.