L’operazione di ’teatro nel teatro’ proposta da The Kitchen Company
E’ lo spettacolo dei record, così come è una sorta di primato la stessa programmazione al Teatro di Fiesole (stagione teatrale del Verdi) dove, in scena dallo scorso 16 gennaio, proseguirà fino al 2 marzo.
Si tratta di “Rumori fuori scena“, irresistibile commedia composta nel 1982 dal commediografo inglese Michael Frayn, diventata un vero cult del teatro contemporaneo, oltre che film di successo, nel 1992, diretto da Peter Bogdanovich e interpretato tra gli altri da Michael Caine e Christopher Reeve.
Sul palco di Fiesole i protagonisti sono gli attori de The Kitchen Company, diretta dal regista Massimo Chiesa, che a Genova ha avuto più di 200 repliche, per 66.000 spettatori.
Massimo Chiesa, perché questo spettacolo piace tanto al pubblico?
"Perché è un testo inossidabile. Quando si scrivono dei capolavori, e “Rumori fuori scena“ lo è della comicità, non invecchiano mai. E come Stanlio e Ollio: si possono vedere mille volte, si ride sempre".
Questo è un testo che ha anche il fascino del teatro dentro al teatro.
"E’ un riuscitissimo osservatorio sul mondo teatrale e sulle sue infinite, sorprendenti e rocambolesche dinamiche interne. In pratica si racconta di una compagnia che sta mettendo in scena uno spettacolo. E nell’arco di tre atti, Frayn attiva un meccanismo comico unico, di entrate e uscite, ma anche di divertenti ritratti umani, con battute esilaranti".
Quanti sono gli attori in scena?
"Nove, sono tutti davvero molto bravi, e danno vita a un doppio genere comico, di commedia e di farsa. La commedia è tutto quello che ruota intorno alla compagnia teatrale, la farsa è lo spettacolo che mettono in scena. E sono due modi diversi di recitare e far ridere".
Insomma, prepararsi al divertimento.
"Sì. Il pubblico deve poi stare attento nel primo atto per capire bene e ridere ancora di più nel terzo".
The Kitchen Company è formata da Fabrizio Careddu, Lidia Castella, Caterina Cottafavi, Daria D’Aloia, Mauro D’Amico, Fabio Facchin, Lorenzo Tolusso, Susanna Valtucci e Marco Zanutto.