REDAZIONE FIRENZE

Russell Crowe, il gladiatore rocker: "Canto anche i Ricchi e Poveri"

Domani sera il concerto con i Gentlemen Barbers in Piazza del Campo: "Più giro l’Italia più rimango incantato"

Russell Crowe, il gladiatore rocker: "Canto anche i Ricchi e Poveri"

Russell Crowe, il gladiatore rocker: "Canto anche i Ricchi e Poveri"

Un po’ Gladiatore e un po’ rockstar, Russell Crowe arriva domani sera alle 22 in concerto in Piazza del Campo a Siena accompagnato sul palco dai Gentlemen Barbers e dietro le quinte l’agente Bud White di L.A. Confidential, il John Nash di A beautiful mind, il Jack Aubrey di Master & Commander e tutti gli altri personaggi a cui ha dato vita sul set. Il 30 luglio il Premio Oscar neozelandese suona in Piazza Europa a La Spezia sotto l’egida del Jazz Festival, mentre il 5 agosto l’attende il palco di Castello Pasquini a Castiglioncello.

Russell, quali sono le città italiane con cui ha più feeling?

"Finora il mio legame più profondo è stato con Roma, ma più viaggio qui in Italia e più m’imbatto in luoghi capaci di lasciarmi impressioni indelebili. Amo Tropea, sono rimasto incantato da Alberobello e Portovenere di sera è magica. La Puglia possiede così tanti gioielli… e a Borgo Egnazia ho vissuto un’esperienza indimenticabile. Questa estate visito molti luoghi per la prima volta e sono certo che m’innamorerò di molti. Sono entusiasta all’idea di scoprire Siena, Noto, Piacenza, La Spezia e tanti altri ancora".

Perché nella scaletta dello spettacolo ha inserito pure “Sarà perché ti amo” dei Ricchi e Poveri?

"Perché è una canzone divertente. La gente apprezza molto il fatto che abbiamo fatto lo sforzo d’imparare pure una canzone italiana. A dirla tutta, ho pure aggiunto un verso in italiano ad una delle nostre canzoni, ma non la cantiamo in automatico. La facciamo solo se il pubblico s’è divertito e ci chiede di eseguire qualche altra cosa".

La conosce “Russell Crowe” di Salmo?

"Prima no, ora sì. Salmo mi sembra un artista molto serio che commenta il mondo intorno a lui, a volte affronta argomenti che sono una sfida o scomodi. È figo".

Parliamo del rapporto cinema-musica. Come lo vive?

"Bene, direi. Anche se qualche tempo fa ho rifiutato il biopic su un musicista che amo. M’è dispiaciuto, ma accettare sarebbe stato un po’ come barare. Perché il film mi avrebbe messo in una posizione che, dal punto di vista della carriera musicale, non mi sono ancora guadagnato".

Nei suoi concerti ha avuto molti ospiti, da Sting a Michael Bublè. C’è un artista italiano che le piacerebbe ospitare in questo tour?

"Alberto Urso ha aperto il nostro concerto di Roma. Lo trovo fantastico, ha una bellissima voce".

Ma un Gladiatore tifoso della Lazio non è un po’ una contraddizione?

"E perché mai? La Lazio è il club più antico. La Lazio è L’underdog. Il simbolo della Lazio è l’aquila delle legioni romane e dell’imperatore. Massimo è un antico romano. Massimo è l’underdog. Massimo è un generale romano".

Già, ma a Roma il Gladiatore del calcio indossava la maglia di un altro colore.

"Se si riferisce a Totti, è stato un giocatore con una carriera immensa, una figura amata nel mondo del calcio e si merita e si è guadagnato il titolo di Gladiatore. La Roma è una squadra di successo gestita molto bene che da un grande contributo alla comunità, su questo non c’è dubbio. Ma Totti e Massimo non sono la stessa cosa".

Andrea Spinelli