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Rutelli e il monito alle città: "Evoluzione oppure morte"

L’ex politico presenta il suo volume all’Accademia delle Arti del disegno "L’Italia non può restare imbalsamata, ma deve accettare le sfide".

Francesco Rutelli insieme a Cristina Acidini all’Accademia delle Arti del disegno

Francesco Rutelli insieme a Cristina Acidini all’Accademia delle Arti del disegno

"Le città non possono restare ferme. Devono trovare la spinta alla trasformazione, all’evoluzione, all’innovazione. O altrimenti muoiono". È la convinzione di Francesco Rutelli, alla fine di un lungo studio che ha portato alla scrittura del volume ‘Città vince, città perde. Come cambiano le città del mondo e come dobbiamo cambiare in Italia’, edito da Laterza e presentato ieri all’Accademia delle Arti del Disegno.

Molti gli interrogativi che affronta di capitolo in capitolo, soffermandosi su esempi positivi e negativi riscontrati di un varie parti del mondo. Come ad esempio a Singapore, dove per l’eccesso di calore in certi momenti dell’anno, si è fatto dell’architettura un catalizzatore di calore da sfruttare per certe colture. Oppure l’esempio virtuoso di Barcellona, che con le Olimpiadi del ’92 ha colto l’occasione per portare la città nella modernità. "Il nostro è il Paese di coloro che hanno sempre guardato avanti – ha proseguito Rutelli – che hanno saputo rinnovare nelle arti e nelle scienze. E quindi l’Italia non può restare imbalsamata, ma accettare le sfide, anche perché ormai parte della competizione mondiale si sta spostando proprio dagli Stati alle città".

Fra le molte questioni e riflessioni affrontate nel libro ci si chiede cosa renda le città tanto attraenti, agglomerati urbani, spesso in megalopoli con oltre 10 milioni di abitanti. E perché in certi momenti alcune emergono per dinamismo, piacevolezza, creatività e altre decadono e si spengono? In sintesi, perché una città vince e una perde?

Arricchito da dati e documenti, il volume descrive le sfide dell’innovazione e quelle per la vivibilità, le trasformazioni possibili e i problemi che faranno la differenza per città, metropoli, comunità di cittadini. E poi la crisi climatica, che imporrà cambiamenti profondi. La transizione digitale e quella dell’Intelligenza Artificiale, che muteranno abitudini, servizi, istruzione, lavoro.

Introdotto dalla presidente dell’Accademia elle Arti del Disegno, Cristina Acidini, a illustrare il libro sono intervenuti l’assessore all’urbanistica Caterina Biti e gli “accademici“ Renzo Manetti, Mariella Zoppi e Gaspare Polizzi. Nell’occasione, Rutelli ha ricevuto il diploma dell’Accademia delle Arti del Disegno, fondata da Vasari nel 1563, di cui fa parte dal 2016.

Olga Mugnaini