REDAZIONE FIRENZE

Sale la febbre dell’overtourism. Per ogni residente ci sono 11 turisti

Demoskopika passa ai raggi X i flussi della nostra provincia: Firenze è 16esima in Italia per sovraffollamento. Dai rifiuti procapite fino all’occupazione dei posti letto. Ecco quanto vale il peso dei visitatori .

Sale la febbre dell’overtourism. Per ogni residente ci sono 11 turisti

Sale la febbre dell’overtourism. Per ogni residente ci sono 11 turisti

Un letto d’albergo su tre praticamente occupato, in media, ogni giorno dell’anno. E una presenza, in proporzione, di 11 turisti per ogni residente. È solo un assaggio del peso che l’overtourism ha sulla nostra provincia. A tradurlo in numeri, che oggi pesano sulla schiena di Firenze e dei comuni limitrofi, facendola scricchiolare, è la mappa digitale realizzata dall’istituto Demoskopika che ha messo a punto il cosiddetto Indice Complessivo di Sovraffollamento Turistico (Icst). Cioè? Un metro che consente, in via sperimentale come riportato dall’Ansa, di valutare il sovraffollamento turistico attraverso una combinazione di cinque indicatori che riflettono diverse dimensioni dell’impatto turistico. E capire quali conseguenze ha sulle sue ’vittime’ predilette come Firenze e le altre città-sorelle d’arte. Il metro di Demoskopica è montato con cinque indicatori: densità turistica, densità ricettiva, intensità turistica, utilizzazione lorda e quota di rifiuti urbani attribuibili al settore turistico. In tutti la febbre della nostra provincia è già da cavallo o quasi. A partire dalla densità turistica che misura il rapporto fra presenze ed estensione territoriale.

Qui il dente duole meno: ogni chilometro quadrato la provincia di Firenze conta 3.104 turisti. Tanti o pochi? Non troppi, considerato che Roma ne conta più di 5mila e Venezia addirittura 12mila. In Toscana, Firenze è seconda dopo Livorno con circa 7.791 turisti per chilometro quadrato, mentre il giudizio complessivo è sotto il livello di guardia ’Moderato’, rispetto al valore bollato come ’Alto’ di Venezia. Le cose peggiorano all’indicatore ’Utilizzazione lorda’ che misura "la percentuale di utilizzo effettivo - spiegano da Demoskopica - dei posti letto disponibili. Un alto utilizzo può segnalare pressione eccessiva sulle strutture – mettono in guardia – contribuendo al sovraffollamento". Il verdetto? Firenze (e la sua provincia) sono sovraffollate. La percentuale di utilizzazione posti letto è del 29,6%. In pratica un letto su tre è sempre pieno. Il numero più alto di tutta la Toscana.

Anche l’indicatore che misura la quota di rifiuti procapite è da allerta, se non rossa, almeno rosa: in provincia i chili prodotti sono circa 16. Il numero rileva il contributo del settore turistico alla produzione di rifiuti urbani. Il record nazionale appartiene a Bolzano con circa 71 chili, mentre in Toscana il primo gradino del podio è di Livorno (50 chili), Grosseto (43,6 chili) e Firenze con 16. Sul fronte accoglienza invece Firenze non se la cava male.

Qui l’indicatore da prendere in considerazione è la Densità ricettiva che individua 28 posti letto per chilometro quadrato. La cifra misura il numero di posti disponibili per unità di superficie "evidenziando – scrive Demoskopika – come le infrastrutture turistiche possano influenzare la densità e il sovraffollamento di un’area. Aree con densità ricettiva elevata possono sperimentare un sovraccarico delle infrastrutture locali durante i picchi". In poche parole: taxi e trasporti pubblici presi d’assalto. L’ultimo indicatore è l’Intensità turistica: la media in provincia è di 11 turisti per ogni residente. A Livorno e Grosseto la cifra sale a 29.

Ma allora Firenze è malata di overtourism o no? Il giudizio generale di Demoskopica piazza città e provincia come a rischio ’Alto’, il penultimo prima del rischio ’Molto alto’, su una scala di cinque valori. Su base nazionale Firenze si trova in 16esima edizione, un gradino dietro Grosseto e quindi in seconda posizione su base toscana. "L’overtourism – dichiara Raffaele Rio, presidente di Demoskopika - non solo minaccia la sostenibilità delle destinazioni più amate ma rischia anche di compromettere la qualità dell’esperienza per i visitatori e la qualità della vita per i residenti. Il sovraffollamento è un campanello d’allarme che ci chiama ad agire, promuovendo un turismo più responsabile e sostenibile".

cla.cap