Dopo il sasso (un masso di enormi dimensioni) lanciato la Asl ha scelto la via del silenzio. L’Azienda sanitaria, infatti, ieri ha scelto infatti di non far uscire comunicati di risposta alle richieste di chiarezza, sulla questione salmonella, avanzate dai primi cittadini dei Comuni soci di Qualità&Servizi.
Un J’accuse quello del sindaco Lorenzo Falchi e colleghi che prende le mosse da una comunicazione inviata proprio dalla Asl all’azienda delle refezioni scolastiche al termine dei controlli eseguiti, in particolare nel centro cottura di via del Colle a Calenzano, dopo i casi di salmonella registrati a fine settembre. Centinaia anche se il numero emerso sembra ancora sottostimato.
Se infatti i primi sei punti delle prescrizioni, pur molto netti, sono più di natura tecnica, il fatidico ‘punto G’ è quello che ha provocato le ire dei sindaci perché, in pratica, imputa a Qualità&Servizi la responsabilità di non avere garantito una adeguata analisi delle cause dell’episodio di tossinfezione.
A far montare la rabbia dei Comuni soci il fatto che, secondo la Asl, Qualità&Servizi non avrebbe posto in essere le misure necessarie per il contenimento dei contagi con" la mancata ed immediata sospensione dell’attività". Accusa pesante come un macigno cui sia l’azienda che i soci hanno replicato che la chiusura della sede è stata disposta immediatamente, il 25 settembre, all’arrivo delle prime notizie attraverso una mail di una scuola sestese. Nessuna informazione era invece arrivata dall’Azienda sanitaria i giorni precedenti anche se già diversi bambini risultavano ricoverati in ospedale.
Intanto la Asl sarà comunque chiamata a esprimersi pubblicamente sull’accaduto: "Come presidente della commissione di Controllo e Garanzia - spiega infatti il capogruppo della Lega Daniele Brunori – mi sono già attivato richiedendo una audizione proprio dell’Asl Firenze 2 per approfondire il contenuto di questo documento, E’ fondamentale che la Asl risponda in modo chiaro e assuma un ruolo attivo nella gestione di questa vicenda perché la sicurezza dei nostri cittadini, e in particolare dei nostri bambini, deve essere la nostra priorità assoluta. Noi rimaniamo preoccupati e ora lo siamo ancora di più. E ciò che desta ulteriore preoccupazione è il rimpallo di responsabilità a cui stiamo assistendo".
Intanto nella questione interviene anche il consigliere di Italia Viva Gabriele Toccafondi: "Ricordando che la cosa fondamentale sui 220 casi di salmonellosi che hanno colpito bambini, sia capire cosa è accaduto - dice - vedo che il dibattito si è acceso su altro. Sei sindaci chiedono, giustamente, alla ASL i dati, le date, le comunicazioni ufficiali tra enti, relativi ai casi di salmonellosi e difendono la società che gestisce le mense di cui sono soci al 100%. E se la società fosse stata privata? Avrebbero, giustamente, chiesto tutto questo? Perché ho sempre come l’impressione che qualcuno veda nel pubblico il bene assoluto e supremo e nel privato l’esatto contrario e così ho come il sospetto che se la mensa fosse stata gestita da un soggetto privato la richiesta sarebbe stata quella di "pubblicizzare" tutto e non ci sarebbero stati i sindaci in fila a pretendere chiarezza su date, dati e comunicazioni tra enti. Ma la mia era solo un’impressione".