Leopoldo
Gori *
Come segretario di un’associazione di volontariato che raggruppa circa 170 famiglie sento il dovere di far sapere che prossimamente l’A.I.S.Me. (Associazione Italiana per la Salute Mentale), nella sua sede presso la Casa della Cultura di via Forlanini, festeggerà 30 anni di attività. Tre decenni sempre in collaborazione e trait d’union fra pubblico e privato, con le radici nel quartiere cinque per dar voce al disagio mentale in città, ma anche con contatti e scambi di esperienze. Come portavoce Aisme, la psicologa Donatella Miccinesi annuncia che è nato il nuovo progetto del Centro Esperienze Compartecipate per riprendere il tramite fra cittadini, associazioni e servizi pubblici. E questo secondo noi volontari è quel che era tornato a mancare con le limitazioni degli ultimi tre anni dovute al Covid, perché fra l’altro in questa strana malattia della vergogna è molto difficile scovare, senza incontri in presenza, casi anche gravi prima che scoppino. Pertanto l’Aisme fa sapere che ricomincerà con un punto di ascolto, con un gruppo di auto aiuto per utenti, un gruppo per familiari, drop-in (primo contatto), un gruppo per uditori di voci e finalmente la promozione di quell’attività di ricerca che non ha mai trovato giusto sostegno. Perché la salute mentale, diceva l’assessore Graziano Cioni, è la Cenerentola della Sanità: non è un problema bensì un groviglio di problemi date le svariate sfaccettature che caratterizzano questa malattia.
* Segretario Afad(Associazione FamiglieAssistenza Disabili)