FABRIZIO MORVIDUCCI
FABRIZIO MORVIDUCCI
Cronaca

Salvare la moda dalla crisi: "Filiera solida e sinergie. Il distretto va trasformato"

Del Vecchia dopo il tavolo tecnico: "Vogliamo creare la Luxury Fashion Valley". La sindaca: "La formazione è strategica, si apra una riflessione a 360 gradi".

Un’attività all’alta scuola di pelletteria (Foto archivio Germogli)

Un’attività all’alta scuola di pelletteria (Foto archivio Germogli)

Trasformare il distretto della moda nella "Luxury Fashion Valley". È la proposta uscita ieri mattina dal tavolo della moda convocato al Mita che ha visto riunite associazioni di categoria, sindacati e istituzioni. La Fondazione Its ha voluto far partire il dialogo per non far morire la filiera della moda. Il tavolo tecnico convocato dal presidente della Fondazione Its, Maurizio Del Vecchia ha visto la presenza della sindaca, Claudia Sereni, dei rappresentanti delle associazioni di categoria, Cna, Confindustria, delle rappresentanze sindacali, e di un gruppo di imprese del comparto.

Per tutti la necessità di fare squadra per combattere la crisi e sviluppare una serie di azioni concrete che hanno come obiettivo quello di creare un vero e proprio "distretto della moda" a livello regionale. "Il nostro obiettivo – ha detto Del Vecchia – non è solo replicare un modello di successo, ma adattarlo alla nostra realtà, valorizzando le eccellenze toscane. La Motor Valley emiliana, ad esempio, dimostra come un distretto possa diventare un riferimento mondiale grazie a una filiera solida, alla formazione specializzata e alla sinergia tra imprese e istituzioni. Vogliamo creare la Luxury Fashion Valley, un distretto che renda la Toscana il centro della moda a livello globale. Abbiamo tutto: grandi marchi, aziende artigiane di eccellenza, un know-how unico e scuole tecniche di alto livello. Ora serve unire le forze per rafforzare la competitività del settore".

Il direttore del Mita, Antonella Vitiello, illustra ai presenti la necessità di istituire una rete, proattiva e coordinata, costituita da tutti i sistemi formativi, a partire dalle scuole secondarie superiori, passando per l’Istituto Tecnologico Academy Mita, fino ad arrivare al sistema accademico rappresentato dall’Università degli Studi di Firenze.

"Il tavolo di oggi – ha detto la sindaca Sereni – ha permesso di approfondire il tema strategico della formazione, sulla quale dobbiamo aprire un ragionamento a 360 gradi, dando un valore sempre più alto alle competenze specifiche del saper fare, ma guardando anche al management e alle competenze commerciali. La via d’uscita dalla crisi è composta da una pluralità di strade, e noi dobbiamo essere pronti a esplorarle tutte, nell’ottica di preservare aziende e posti di lavoro". Adesso bisogna vedere come attecchirà la proposta. Se le aziende parteciperanno in maniera proattiva a questo progetto per rivoluzionare il modello produttivo e salvare creatività e manualità della filiera.

Fabrizio Morviducci