Braccio di ferro ad alta tensione al Galluzzo. Pomeriggio di proteste e sit-in, sabato, per contestare la realizzazione all’interno dell’antico Palazzo del Podestà di otto appartamenti. Per bloccare i lavori è stata organizzata anche una petizione. I galluzzini vorrebbero che al posto di quelle abitazioni, che saranno date in gestione per 30 anni a una cooperativa per poi tornare nelle proprietà del Comune, vengano realizzati servizi per i residenti della zona, come l’anagrafe ma anche una sorta di piccolo presidio sanitario, "dato che qui abbiamo solo la Misericordia", o che l’antico e prestigioso edificio possa essere inserito in un percorso turistico.
Più di cinquanta residenti si sono ritrovati in piazza Acciaioli, con cartelli e striscioni, per sensibilizzare la cittadinanza e per distribuire un documento: "In attesa di una risposta da parte delle istituzioni – si legge nella nota del comitato per la difesa del Palazzo del Podesta del Galluzzo – sentiamo la necessità di ribadire che la nostra petizione non sia che il primo passo attraverso il difficile ma inevitabile sentiero che intendiamo percorrere. Altre iniziative verranno portate avanti, almeno fino a quando non ci sentiremo al sicuro da processi di privatizzazione, spacciati per opere di carità, del nostro patrimonio storico culturale".
A.P.