
Una della sale del castello di Sammezzano
Firenze, 25 marzo 2025 – Sono momenti cruciali per il futuro di Sammezzano: a ore si saprà se i creditori hanno accettato una delle due proposte di concordato fallimentare arrivate sul tavolo del legale romano che si occupa del fallimento della proprietaria società italo-inglese Sammezzano Castle Srl. Proprio per questo motivo era stata sospesa la vendita all’incanto fissata per il 27 marzo: perché ci sono ben due proposte concrete che vanno a coprire come minimo la base di asta da 15,7 milioni per il castello arabeggiante sognato e realizzato dal marchese Ferdinando Panciatichi Ximenes d’Aragona, oltre agli annessi, gli altri edifici e il parco monumentale.
Una delle due era già nota: è stata avanzata dall’imprenditrice Ginevra Moretti di Firenze, figlia di Giorgio (fondatore nel 2010 degli "Angeli del Bello"), attraverso la società Smz Srl da lei amministrata e interamente partecipata dalla HKC Srl, holding controllata dalla famiglia. La seconda proposta è della Romerica Investment, società immobiliare statunitense con amministratore delegato Fabio Massimo Covarrubias, politico messicano. Ma se quest’ultima prevedeva l’acquisto del castello da qui a un anno, la proposta Moretti è di immediata concretizzazione.
Entrambe sono state portate al voto dei creditori: dovevano decidere entro la mezzanotte tra venerdì e sabato se accettare o meno l’acquisto concordatario e quale delle due proposte eventualmente accogliere. Ora i voti sono stati inviati al giudice che segue la pratica: si attende solo la sua ufficialità. Ma è facile supporre che la decisione sarà positiva e propenderà verso la proposta Moretti, la quale aveva ricevuto la disponibilità da Kairos Srl (che ha sede a Pontassieve) di finanziare fino a 4 milioni di euro per il mantenimento e la salvaguardia del castello.
Sotto la guida dell’amministratore unico Mirko Morandi (che oggi ci conferma la stessa disponibilità), con socio My Group Srl, ha da tempo acquistato tutti i crediti bancari e la quasi totalità degli altri della fallita società italo-inglese, dalla quale ora è creditore per oltre 16 milioni di euro. Detiene di fatto il 70% dei crediti. Facile immaginare che abbia votato (e il suo voto è più che determinante) a favore della proposta concordataria della famiglia Moretti, che permetterebbe l’immediata rilevazione del castello affidandolo a persone del territorio.
Si attende dunque solo l’esito ufficiale, per poi passare nel giro di pochi giorni all’omologa che farà diventare l’acquisto vincolante e imprescindibile, segnando finalmente la svolta nella storia di Sammezzano.