
Uno scorcio interno del capolavoro moresco di Sammezzano
Per il destino di Sammezzano c’è un’ulteriore ipotesi in ballo. E cioè che la società, la italo-inglese Sammezzano Castle che aveva acquistato il bene oltre 20 anni per farne un resort di lusso mai realizzato, paghi le sue pendenze e rilanci un investimento sulla struttura, composta dal castello dall’architettura arabeggiante e da un parco da 180 ettari intorno con altri edifici e annessi. Insomma, nei giorni che sembravano cruciali le prospettive si intrecciano e si accavallano.
La situazione è monitorata dal giudice di Arezzo - il tribunale competente sul territorio -, ma sembra in piena evoluzione e in ogni momento potrebbe arrivare un colpo di scena. Quella del "rilancio" della Sammezzano Castle sarebbe una terza via, dopo le due proposte di salvataggio lanciate nei giorni scorsi, che si concretizzerebbero soltanto a fronte di un robusto innesto di milioni. Ne servirebbero infatti almeno una ventina per pagare i creditori ed estinguere la procedura di concordato, e qualche altro milione per ricapitalizzare la società. Oltre a quelli che serviranno per recuperare un bene abbandonato dagli anni ’90.
In queste ore è attesa la formalizzazione da parte del giudice del voto dei creditori, chiamati a dire la loro rispetto all’ipotesi di un acquisto concordatario che tolga il bene dalla vendita sul mercato delle aste. E, in caso positivo, scegliere tra le due proposte arrivate all’avvocato curatore fallimentare della Sammezzano Castle. La fase di votazione si è conclusa nella notte tra venerdì e sabato. E l’esito pare piuttosto scontato. Sul tavolo della trattativa ci sono appunto due proposte che vanno a coprire l’intera cifra dovuta ai creditori, fatto che ha portato alla sospensione – ma ormai si può definire cancellazione – dell’asta che era prevista per domani, con base da 15,77 milioni di euro. Una – come anticipato dal nostro giornale – è firmata dalla Romerica Investment, società immobiliare statunitense con amministratore delegato Fabio Massimo Covarrubias, politico messicano. Prevede l’acquisto di tutto tra un anno. La seconda – ma prima a livello temporale – quella di Ginevra Moretti di Firenze, attraverso la società Smz Srl da lei amministrata e interamente partecipata dalla HKC Srl, holding controllata dalla famiglia.
Una famiglia che, oltre agli aspetti imprenditoriali, ha un’attenzione particolare verso i beni culturali: il padre imprenditore Giorgio Moretti, si è dedicato alla conservazione del bene pubblico fondando il movimento "Angeli del Bello". Facile ipotizzare che il voto dei creditori sia andato quasi totalmente a favore della proposta fiorentina: il 70% dei crediti bancari e non dovuti dalla Sammezzano Castle è stato acquistato anni fa da Kairos Srl (che ha sede a Pontassieve) sotto la guida dell’amministratore unico Mirko Morandi con socio My Group Srl.
Già l’estate scorsa aveva dato disponibilità – oggi confermata - di finanziare fino a 4 milioni di euro per il mantenimento e la salvaguardia del castello. Il suo voto da solo vale dunque il 70% del totale. E facile immaginare per chi abbia votato. Ma la Sammezzano Castle pare non voler mollare e provare a risalire la china nonostante due fallimenti: una nel 2017, dopo la quale si era ripresa dopo due anni grazie ad un accordo con l’allora creditore, e poi nel 2023.
Stefano BrogioniManuela Plastina