REDAZIONE FIRENZE

Sammontana, così verrà salvato il lago

L’esecutivo Masetti ha approvato la variante al regolamento urbanistico e i progetti definitivi per gli interventi di riassetto del rio

Per quanto ancora sulla carta, un bel regalo di Natale per i montelupini che vogliono veder salvo il Lago di Sammontana con il suo rio. L’amministrazione comunale ha appena approvato la relativa variante al regolamento urbanistico dopo aver preso atto dell’assenza di osservazioni. Vi è in via contestuale l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio dei terreni necessari ai lavori, insieme alla dichiarazione di pubblica utilità. E sempre insieme, arriva l’approvazione dei progetti definitivi: interventi di riassetto del rio di Sammontana nel tratto compreso tra la diga e la rete ferroviaria, primo stralcio (il rio poi prosegue verso l’Arno); e interventi per il declassamento della diga di Sammontana, lavori pubblici in seguito all’acquisizione che di fatto andranno a salvare il lago. Utile per due motivi: da decenni, come accennato, è oasi per tanti montelupini, un paradiso collinare per svago ed attività all’aria aperta. Poi, è prezioso - il lago così come il rio - per la salvaguardia dell’assetto idrogeologico, tema sempre più pressante. Il passaggio relativo al regolamento urbanistico è uno di quelli fondamentali, all’indomani del via libera della conferenza dei servizi che risale allo scorso agosto. Si tratterà di lavori per 2 milioni di euro, esito di finanziamento ministeriale. Quest’ultimo, ha avuto quale condizione essenziale che il Comune di Montelupo fosse proprietario del lago di Sammontana. L’intervento - ha spiegato a suo tempo la giunta Masetti - "scaturisce dalla constatazione che l’invaso agricolo, classificato come diga di interesse nazionale per l’altezza di oltre 15 metri dal piede, non essendo conforme da un punto di vista normativo e tecnico, generi un importante rischio idraulico per le aree industriali e artigianali delle Pratella e di Castelluccio".

Il lago artificiale è stato realizzato all’inizio degli anni Sessanta a scopo irriguo dalla fattoria di Sammontana, per l’esattezza la diga è stata eretta nel 1959 e i lavori si sono conclusi nel 1961. "Per anni - ancora il Comune - il lago è stato un punto di riferimento per il territorio, fino a quando modifiche normative intercorse hanno richiesto alla proprietà interventi per giungere al collaudo, di cui l’opera era priva, troppo onerosi da sostenere. È così che la proprietà ha manifestato formalmente la volontà di dismettere la diga. Comune e Regione hanno invece ravvisato l’interesse pubblico a mantenere operativo l’invaso, per l’essenziale funzione di laminazione delle piene del rio di Sammontana, per fini di tutela paesaggistica e ambientale, per finalità antincendio, nonché -in ultimo - per scopi ludico ricreativi".

Andrea Ciappi